lunedì 26 agosto 2013

Turchia

PER LE AUTORITÀ DI ANKARA È TEMPO DI INTRAPRENDERE "PASSI CONCRETI" SUI MASSACRI

Anche la Turchia pronta contro Assad

Dopo le notizie della scorsa settimana su un attacco con armi non convenzionali nei sobborghi di Damasco, le Forze armate del Paese svolgono addestramenti straordinari nelle province meridionali di Hatay, Kilis e Sanliurfa, focalizzati in particolare al contrasto di attacchi chimici: lo riporta il giornale di Instabul Zaman Gazatesi

Caccia turco; a dx il premier Recep Erdogan
ROMA -
La Turchia ha avviato manovre militari straordinarie lungo il confine con la Siria in vista di un possibile intervento internazionale contro il regime di Bashar al-Assad, al quale Ankara potrebbe partecipare. Lo riferisce il quotidiano Zaman Gazatesi, spiegando che,  oltre alle misure a scopo difensivo prese nelle scorse settimane, negli ultimi giorni le forze armate turche hanno avviato addestramenti straordinari della loro unità nelle province meridionali di Hatay, Kilis e Sanliurfa, focalizzate in particolare sul contrasto ad attacchi chimici. Ricordiamo che la Turchia fa parte del gruppo degli 'Amici della Siria'.

Per il quotidiano di Istanbul, altre prove del fatto che la Turchia si prepari, insieme alla comunità internazionale, a intervenire in Siria sono l'incontro di Amman tra responsabili militari americani, turchi e di altri Paesi occidentali, oltre alle notizie sul recente invio di un carico in gran parte finanziato dai Paesi del Golfo da circa 400 tonnellate di armi  ai ribelli siriani attraverso il territorio turco.
Dopo le notizie della scorsa settimana su un nuovo attacco con armi chimiche, questa volta nei sobborghi di Damasco, le autorità turche - dal premier Recep Tayyip Erdogan, al presidente Abdullah Gul, al ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu - hanno più  volte affermato che è tempo di intraprendere "passi concreti" per mettere fine alla crisi a Damasco. Davutoglu ha inoltre portato avanti nei giorni scorsi un intenso sforzo  diplomatico, viaggiando a Berlino, Roma e Londra e confrontandosi al telefono  con gli omologhi di Stati Uniti, Russia e Iran. Da mesi,dopo una serie di scambi di colpi di mortaio siriani e di cannonate turche sopra la linea di confine Ankara continua a rafforzare il proprio dispositivo militare lungo i 900 chilometri di frontiera  comune.

Lo stesso capo della diplomazia turca ha detto al quotidiano 'Milliyet' che il Paese sarebbe pronto ad unirsi a qualunque coalizione internazionale si formasse per intervenire militarmente in Siria anche qualora non fosse possibile raggiungere un ampio consenso al riguardo in sede di Consiglio di sicurezza  delle Nazioni Unite, e dunque persino in assenza di uno specifico mandato Onu.


Ultima Modifica: 26 agosto 2013, 10:55

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