lunedì 7 ottobre 2013

SCHIAVONE

Nuovo affondo del pentito Schiavone: “I siti contaminati in Campania sono noti da molti anni” (VIDEO)

Casal di Principe, patria dei Casalesi (CARLO HERMANN/AFP/Getty Images)
Dopo l’intervista rilasciata a SkyTg24, torna a parlare il boss pentito della camorra Carmine Schiavone, che al ‘Fatto Quotidiano’ ha raccontato a proposito dei siti di rifiuti tossici abusivi: “C’erano milioni e milioni di metri cubi di rifiuti da riempire. Da Pozzuoli a Nola, pensa quanti terreni abbiamo utilizzato… i rifiuti sono dove hanno costruito la terza corsia della superstrada. Si tratta di rifiuti chimici, rifiuti ospedalieri, rifiuti dell’industria farmaceutica e di tante altre industrie”.
Ha poi aggiunto Schiavone: “Io mi sono pentito principalmente per questo, perché ho pensato a cosa sarebbe accaduto da lì a dieci ai miei figli, ai figli degli altri. Ammazzano la gente praticamente già prima di nascere. E’ un mercato che vale miliardi, più di quello della droga”. Schiavone chiama in causa l’ex maestro venerabile della P2 Licio Gelli: “C’era un accordo con lui. Gestiva e controllava tante aziende per lo smaltimento dei rifiuti che portavano queste sostanze tossiche e nucleari. Erano per lo più rifiuti che venivano dall’estero, dalla Francia o dalla Germania, per esempio”.
Accusa ancora il pentito: “Io certe cose, come i luoghi esatti dove è interrata l’immondizia più pericolosa, le ho dette nel 1997 durante le audizioni in commissione Ecomafie. Sapete cosa mi dissero? Che era impossibile bonificare perché servivano troppi soldi”. Poi prosegue: “La gente sta morendo per quanto è successo, però non si ribellano. Devono andare a prendere le istituzioni per il collo e tirarglielo”.
“Ci sono rifiuti termonucleari sono il campo sportivo di Casal di Principe, c’erano fuoriuscite una volta e siamo scappati” – ha concluso Schiavone – “In commissione ecomafie io sono andato coi documenti, dicendo che non si possono lasciar morire così 5 milioni di persone. Ci vogliono 26mila miliardi per fare le prime bonifiche. Sanno, hanno tutto scritto, hanno le perizie. Perché le hanno secretate? La ragione di stato è una sola: soldi e voti”.
Redazione online
Guarda l’intervista sul sito del Fatto Quotidiano

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