martedì 1 ottobre 2013

Il Vaticano

Il Vaticano "apre la borsa": lo Ior svela i conti

Per la prima volta nella storia, la banca vaticana rende pubblico il bilancio di fine anno. Numeri da record: utile da 86,6 milioni di euro e ricavi quadruplicati rispetto all'anno precedente
Redazione30 Settembre 2013
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CITTA' DEL VATICANO - Da una sorta di paradiso fiscale per operazioni poco lecite, almeno nell'immaginario comune, ad una banca in linea con i principi dello Stato che la ospita. Questo ilpercorso di trasformazione che lo Ior, la banca vaticana, prova ad intraprendere. E il primo passo, in effetti, è di quelli importanti. 
Domani primo ottobre, sul sito dello Ior comparirà il bilancio, punto per punto, della banca "della Chiesa". Una svolta che arriva a poco più di sei mesi dall'elezione di Jorge Mario Bergoglio che, in più di un'occasione, aveva "punzecchiato" l'istituto. 
La data è cerchiata di rosso sul calendario perché si tratta di una prima volta storica: dopo anni e anni di attività, infatti, sarà possibile finalmente conoscere lo "stato di salute" della banca. E, dalle prime indiscrezioni che circolano, lo Ior sembra godere di ottima salute. 
Il bilancio che sarà pubblicato, quello di chiusura delle attività del 2012, sembra infatti presentare un bel segno più davanti: un netto di 86,6 milioni di euro e ricavi quadruplicati rispetto all'utile del 2011. 
Ma i numeri da record non finiscono qua. Nell'ultimo anno, lo Ior ha avuto quasi 19mila clienti e 114 dipendenti contribuendo con 55 milioni di euro al bilancio complessivo del Vaticano. Ancora: 6,3 miliardi di beni di terzi in gestione per un totale di 3,2 miliardi di portafogli gestiti e 3,1 miliardi di depositi. Per uno Stato che "misura" appena 0,44 chilometri quadrati, niente male. 

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