martedì 24 settembre 2013

W LE FORZE DELL'ORDINE ONESTE E RESPONSABILI

















Roma, 23 set 2013 – Per la prima volta scenderanno in piazza il 25 settembre a Roma assieme ai cittadini:i poliziotti si ribellano e dicono no ai tagli del governo. Il Movimento dei poliziotti ha organizzato una manifestazione dal titolo eloquente.”Operatori delle Forze dell’Ordine in mutande chi partecipa con noi?”si legge sulla pagina Facebook del “Movimento dei Poliziotti”. Al momento sono tantissime le adesioni della gente comune che ha deciso di unirsi ai poliziotti nella loro protesta e continuano ad aderire numerosi in queste ore.  La manifestazione avrà luogo il 25 settembre 2013 partirà da Piazza della Repubblica per poi spostarsi alle 10.45 in Piazza Viminale. In esclusiva al blog “la sottilelinearossa”  la lettera di Roberto Maccione, Segretario provinciale di Genova per l’A.D.P.(Autonomi di Polizia)per il Movimento Poliziotti, descrive la situazione critica e di di ordinario disagio nella quale versano le forze dell’ordine.
La verità delle divise:
“Al giorno d’oggi le divise stanno vivendo una situazione di estremo disagio.Girando per le caserme si possono vedere gli effetti dei pesanti tagli che governi di ogni tipo e colore politico hanno portato avanti in maniera chirurgica. Ci sono caserme in cui sotto gli occhi di cittdini italiani e stranieri a causa di pulizie ridotte al minimo si possono “ammirare” bagni aperti al pubblico in condizioni igieniche da quinto mondo, oppure muri destinati a non vedere un goccio di vernice per decenni.
Per non dire poi di chi lavora in quegli uffici, Poliziotti con divise rattoppate e consumate, operatori con età media di cinquant’anni, totalmente sfiduciati e disillusi di poter vedere migliorare la situazione. In questi uffici bisogna inventarsi come riciclare ed economizzare su tutto, in pimis la carta. Con computer ministeriali che nessuno si oserebbe comprare da privato. Poi basta scendere nei garage per vedere un altro problema grave, veicoli parcheggiati in attesa di riparazioni, in attesa di autorizzazioni superiori per poter spendere i soldi. A volte può anche capitare che, finiti i soldi a bilancio per le riparazioni e le spese di gestione dei veicoli, ci siano macchine che rimangono ferme settimane per due lampadine bruciate.
Per non parlare di quelle macchine che, bontà loro, nonostante la loro vetusta età si ostinano a funzionare, tipo vecchie “Punto” scalcagnate con le quali si spera sempre di non dover inseguire nulla piu che un motorino di cilindrata 50. Volanti guidate da cinquantenni non incentivati in nulla. Dopo trent’anni di turni, festivi e notturni compresi, senza speranza di essere avvicendati da uno di quei sparuti giovani che vengono assunti al giorno d’oggi.
Che poi anche loro tanto giovani non lo sono mica tanto. Una volta si entrava in polizia appena terminata la scuola, oggi bisogna passare da anni di militare e passaggi burocratici che fanno si che un agente prende servizio intorno ai trent’anni. Magari dopo aver fatto missioni di peacekeeping, che di certo li possono formare a varie forme di attitudini ma nessuna delle quali applicabili in polizia nel servizio sul territorio nazionale. In altre caserme, quelle dei reparti mobili (Polizia di Stato) e dei battaglioni (CC e GDF) gli eredi dei cosiddetti celerini,troviamo il personale deputato alla difesa dell’ordine pubblico e alla difesa del sacrosanto diritto di manifestare senza turbative.
Persone abituate ad essere considerate niente piu che picchiatori ignoranti, la cui professionalità invece è aumentata tantissimo negli ultimi anni. Personale che a dispetto delle famiglie può essere impiegato a volte senza preavviso per ogni tipo di emergenza e calamità. Personale impiegato in strutture come C.I.E C.A.R.A. e via dicendo, dove ogni giorno si vivono situazioni difficili. Personale che ogni mese aumentata il proprio “credito” con lo stato. Infatti ogni mese, si accumulano ore di straordinario che lo stato non vuole pagare. Questo succede anche per chi fa attività di indagine contro le criminalità organizzate. Oppure per quelle questure e commissariati che in sicilia vivono quotidianamente l’emergenza sbarchi. Per non parlare del particolare caso dell’indennità autostradale per i colleghi che lavorano nella specialità della Polstrada. Specialità che rappresenta il 14% del personale totale della Polizia ma che ha avuto il 40% dei caduti in servizio negli ultimi anni.
Cifre impressionanti. Specialità alla quale spetta una speciale indennità per il personale impiegato in ambito autostradale. Tale indennità viene versata dalle società che gestiscono i tratti autostradali (autostrade per l’italia ecc) al ministero in tempi abbastanza brevi. però poi il pagamento ai colleghi di quanto dovuto si perde, per finanziare l’indennità del 2011 (si di due anni fa) il governo ha dovuto inserirlo in un decreto apposito. Ma quanto versato dalle società autostradali dove finisce? Perché viene corrisposto con fatica e in grave ritardo? Purtroppo sono tante le problematiche che ogni giorno devono affrontare le divise italiane, quelle qui elencate sono solo una piccola parte”.
Questa descritta nella lettera è la verità di una divisa che ogni giorno deve combattere la sua guerra per difendere i cittadini  tra mille difficoltà e  tanti tagli del governo. Il 25 settembre per la prima volta le divise e i cittadini si ritroveranno dalla stessa parte  della barricata per esprimere la loro ribellione e per cercare di cambiare le cose. Fonte:http://lasottilelinearossa.over-blog.it
SE ITALIANI non si svegliano, l'Italia non si riprende + da questa miseria...
UNITI IL POPOLO + FORZE ARMATE POSSIAMO TOGLIERE IL POTERE DI QUESTI CORROTTI DELLA CASTA!!

Per la prima volta scenderanno in piazza oggi 25 settembre a Roma assieme ai cittadini:i poliziotti si ribellano e dicono no ai tagli del governo.

La verità delle divise:

“Al giorno d’oggi le divise stanno vivendo una situazione di estremo disagio.Girando per le caserme si possono vedere gli effetti dei pesanti tagli che governi di ogni tipo e colore politico hanno portato avanti in maniera chirurgica. Ci sono caserme in cui sotto gli occhi di cittdini italiani e stranieri a causa di pulizie ridotte al minimo si possono “ammirare” bagni aperti al pubblico in condizioni igieniche da quinto mondo, oppure muri destinati a non vedere un goccio di vernice per decenni.

Per non dire poi di chi lavora in quegli uffici, Poliziotti con divise rattoppate e consumate, operatori con età media di cinquant’anni, totalmente sfiduciati e disillusi di poter vedere migliorare la situazione. In questi uffici bisogna inventarsi come riciclare ed economizzare su tutto, in pimis la carta. Con computer ministeriali che nessuno si oserebbe comprare da privato. Poi basta scendere nei garage per vedere un altro problema grave, veicoli parcheggiati in attesa di riparazioni, in attesa di autorizzazioni superiori per poter spendere i soldi. A volte può anche capitare che, finiti i soldi a bilancio per le riparazioni e le spese di gestione dei veicoli, ci siano macchine che rimangono ferme settimane per due lampadine bruciate.

Per non parlare di quelle macchine che, bontà loro, nonostante la loro vetusta età si ostinano a funzionare, tipo vecchie “Punto” scalcagnate con le quali si spera sempre di non dover inseguire nulla piu che un motorino di cilindrata 50. Volanti guidate da cinquantenni non incentivati in nulla. Dopo trent’anni di turni, festivi e notturni compresi, senza speranza di essere avvicendati da uno di quei sparuti giovani che vengono assunti al giorno d’oggi.

Che poi anche loro tanto giovani non lo sono mica tanto. Una volta si entrava in polizia appena terminata la scuola, oggi bisogna passare da anni di militare e passaggi burocratici che fanno si che un agente prende servizio intorno ai trent’anni. Magari dopo aver fatto missioni di peacekeeping, che di certo li possono formare a varie forme di attitudini ma nessuna delle quali applicabili in polizia nel servizio sul territorio nazionale. In altre caserme, quelle dei reparti mobili (Polizia di Stato) e dei battaglioni (CC e GDF) gli eredi dei cosiddetti celerini,troviamo il personale deputato alla difesa dell’ordine pubblico e alla difesa del sacrosanto diritto di manifestare senza turbative.

Persone abituate ad essere considerate niente piu che picchiatori ignoranti, la cui professionalità invece è aumentata tantissimo negli ultimi anni. Personale che a dispetto delle famiglie può essere impiegato a volte senza preavviso per ogni tipo di emergenza e calamità. Personale impiegato in strutture come C.I.E C.A.R.A. e via dicendo, dove ogni giorno si vivono situazioni difficili. Personale che ogni mese aumentata il proprio “credito” con lo stato. Infatti ogni mese, si accumulano ore di straordinario che lo stato non vuole pagare. Questo succede anche per chi fa attività di indagine contro le criminalità organizzate. Oppure per quelle questure e commissariati che in sicilia vivono quotidianamente l’emergenza sbarchi. Per non parlare del particolare caso dell’indennità autostradale per i colleghi che lavorano nella specialità della Polstrada. Specialità che rappresenta il 14% del personale totale della Polizia ma che ha avuto il 40% dei caduti in servizio negli ultimi anni.

Cifre impressionanti. Specialità alla quale spetta una speciale indennità per il personale impiegato in ambito autostradale. Tale indennità viene versata dalle società che gestiscono i tratti autostradali (autostrade per l’italia ecc) al ministero in tempi abbastanza brevi. però poi il pagamento ai colleghi di quanto dovuto si perde, per finanziare l’indennità del 2011 (si di due anni fa) il governo ha dovuto inserirlo in un decreto apposito. Ma quanto versato dalle società autostradali dove finisce? Perché viene corrisposto con fatica e in grave ritardo? Purtroppo sono tante le problematiche che ogni giorno devono affrontare le divise italiane, quelle qui elencate sono solo una piccola parte”.

Questa descritta nella lettera è la verità di una divisa che ogni giorno deve combattere la sua guerra per difendere i cittadini tra mille difficoltà e tanti tagli del governo. Il 25 settembre per la prima volta le divise e i cittadini si ritroveranno dalla stessa parte della barricata per esprimere la loro ribellione e per cercare di cambiare le cose. Fonte: http://lasottilelinearossa.over-blog.it/

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