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L'ultima follia in città: lanciare i gatti dalle Mura
La denuncia di alcuni commercianti di piazza del Sale, a Grosseto: ragazzini per "giocare" fanno volare gli animali da parecchi metri di altezza. "Qui siamo esasperati"
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di Elisabetta Giorgi
GROSSETO. Pochi giorni fa, un tranquillo pomeriggio di settembre in piazza del Sale. I negozi sono aperti e i clienti sono seduti ai tavoli dei pub. «A un certo punto vedo una scena agghiacciante - dice una negoziante con gli occhi sgranati - C’è un gatto come sospeso nel vuoto, e io ho ancora in testa il fotogramma di lui che precipita veloce, vola giù finché non atterra nell’asfalto. Se non muore è solo perché i gatti hanno sette vite».
A scaraventarlo sull’asfalto con un volo di circa 10 metri, come se qualcuno stesse manovrando spaventosi fili di una marionetta decidendo sul suo destino, è stato un gruppo di ragazzini: chissà se gli stessi che due mesi fa rendevano insonni gli abitanti del centro, seminando il terrore, spaccando i vetri e lanciando i sassi contro la piazza. Ora la loro ultima follia - l’ennesima declinazione di atti vandalici senza fine, l’ultimo gioco - è quello di lanciare dalla cinta medievale non bottiglie né scatole o altri oggetti inanimati, ma animali. Meglio ancora se piccoli e indifesi.
Buongiorno Toscana Pene giuste, blande o severe?
In centro storico sono molte le colonie feline che popolano il centro e che finora hanno trovato riparo, indisturbate, nelle secolari troniere o negli spazi della Cavallerizza, cui si accede dalle scale di piazza del Sale. A lungo i gatti hanno vissuto indisturbati negli anfratti e nei giardini, ma in queste ultime settimane molti testimoni sostengono d’aver assistito a scene raccapriccianti.
La postazione scelta dai “lanciatori” è piazza del Sale, in una terrazza che teoricamente sarebbe inaccessibile. Dunque il gruppetto, per arrivarvi, dovrebbe aver scavalcato alcuni muri per poi piazzarsi in quel punto di sparo. È lì che ha scovato una mamma-gatta con due gattini piccoli, tigrati; ne ha preso uno e l’ha buttato giù uno. Chi ha visto la scena è corso fuori dal negozio andando a soccorrerlo, imprecando contro i ragazzi. Due clienti del bar, seduti di fronte, hanno preso e accarezzato il gattino che miracolosamente era vivo. E l’hanno riportato sulle mura. I ragazzini sono scappati.
Negli stessi giorni sarebbero successi altri casi, e i felini avrebbero tentato in tutti i modi di sfuggire alle grinfie degli adolescenti. Un micio terrorizzato (chissà se lo stesso, oppure il fratello di quello scaraventato giù) un giorno si è rifugiato tra le sbarre di un negozio lì sotto, nella stessa piazza. I comercianti hanno seguito per filo e per segno la sua fuga, la sua richiesta di aiuto. L’animale, impaurito, si è incastrato tra le lampade di un negozio di abbigliamento, e per liberarlo sono dovuti arrivare i vigili del fuoco; una ragazza ha chiamato la Lav e il gattino è stato preso in consegna da una volontaria. È salvo; ma restano gli altri due, il fratello e la madre, che stanno cercando riparo come possono. E l’avrebbero trovato lontano da lì. Anche in via Galileo in molti conoscono la situazione dei gatti della Cavallerizza e si sono dati da fare. Stefania, la titolare del negozio di scarpe Cagliostro, animo generoso e sensibile (accudisce una colonia di felini in via Gramsci), un giorno si è vista spuntare il musino di un gatto atterrito che, perseguitato, per sfuggire ai lanci nel vuoto ha cercato aiuto a lei. Alla fine si è rifugiato tra le scarpe, nella vetrina di Luca Cianci, altro amante degli animali. Loro sì che l’hanno aiutato come potevano; ma in centro è di nuovo emergenza. Due giorni fa la solita banda ha rotto bottiglie di pomodoro nelle scale della “salitina”; i vetri sono stati tolti, ma chi è passato ha scambiato le macchie in terra per sangue.
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