venerdì 25 aprile 2014

VERITA" SCONOSCIUTE. MA ANCHE QUESTO PAPA HA COPERTO L'ORRIBILE ECRIMINE DELLA PEDOFILIA

Wojtila segreto, ecco il vero volto di Papa Giovanni Paolo II: Santo Subito, siamo sicuri?

Scritto da Articolotre.com |
Pubblicato Mercoledì, 30 Novembre -0001 00:00
carol wojtyla segreto mini

Le verità ignorate che hanno accompagnato il pontificato di Giovanni Paolo II sono tante e molteplici. E molte sconosciute all’opinione pubblica. Ecco il Wojtila segreto, rivelato dal libro-inchiesta di Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi, come raccontato da Gaetano Farina su Articolotre.


Criticare la figura di Giovanni Paolo II è un’operazione che risulta sempre più impopolare ogni giorno che passa, nel susseguirsi di inaugurazioni di piazze e vie in suo onore, sulla scia emotiva del processo di beatificazione compiutosi a velocità record.
Anche la satira più spinta ha preferito concentrarsi sulle presunte rigidità del nuovo papa Ratzinger facili da caricaturare in chiave nazista per via del marcato accento tedesco, invece che rituffarsi nei numerosi angoli bui che hanno contraddistinto il precedente papato.
Eppure gli scandali che si sono succeduti nel pontificato di Wojtyla, specie negli anni Ottanta,  si sono rivelati i più odiosi della storia moderna della Chiesa cattolica; nell’immaginario collettivo, tuttavia, sembrano essere stati del tutto rimossi, anche grazie alla commozione ed alla solidarietà che hanno abbracciato il papa morente. Durante le imponenti commemorazioni della sua morte, ogni voce dissenziente è stata soffocata dall’uniformità di consensi che il sistema massmediatico italiano ha provveduto servilmente ad amplificare.
Le doti carismatiche e comunicazionali, l’immagine di papa della “distensione” che ha contribuito significativamente alla fine della Guerra Fredda in maniera non violenta, i reclamizzati viaggi transoceanici, hanno permesso a Wojtyla di superare indenne ogni scandalo e le angosce originate dall’attentato subito nel ’81, riuscendo a conquistare anche le massi giovanili, nonostante le posizioni tutt’altro che progressiste (per alcuni, “oscurantiste”) su sessualità, uso del preservativo, aborto e relazione coniugale.
C’è chi, però, è riuscito, anche in questo caso, a prendere le distanze e a rimanere fuori dal coro, per mettere in discussione quantomeno l’opportunità di santificazione di questo papa. E non si tratta solo di intellettuali e giornalisti, ma anche di esponenti della Chiesa stessa. Del resto, gli scandali si sono susseguiti con una violenza inaudita e non possono essere deposti nel “dimenticatoio” per sempre.
Se nel saggio “Popestar” di Editori Riuniti ci si concentra sul paradosso di ridurre Wojtyla ad un’icona mediatica frutto della secolarizzazione, di quei tempi rapidi dettati dalle logiche di consumo che il suo papato aveva proprio cercato di combattere, è ancora una volta Ferruccio Pinotti, col suo “Wojtyla Segreto”, edito da Chiarelettere, ad alzare il velo della censura sulle malefatte che hanno contraddistinto Chiesa cattolica e Vaticano negli anni Ottanta e Novanta.
In “Wojtyla Segreto”, insieme al vaticanista de “La Stampa” Giacomo Galeazzi, Pinotti indaga ancora una volta sulle relazioni pericolose fra Chiesa cattolica e Potere che non hanno escluso, nemmeno sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, azioni spregiudicate in netto contrasto con gli insegnamenti del Vangelo e la morale cristiana. Anzi, il papato di Giovanni Paolo II sembra aver fatto a gara con la storia nell’accumulazione di peccati di estrema gravità.
Come raccontato anche da Pinotti e Galeazzi, la maggior parte sono ricollegabili al finanziamento al sindacato Solidarnosc che si imporrà come il movimento di matrice cattolica e anticomunista fortemente avverso al governo centrale polacco. La battaglia contro il regime comunista era perfettamente in sintonia con la tenace campagna di Wojtyla in difesa del cristianesimo. Una battaglia per la quale ogni mezzo parve lecito.
Tra i principali finanziatori di Solidarnosc, infatti, c’è lo IOR la banca vaticana diretta all’epoca da un vescovo americano a dir poco spregiudicato: Paul Casimir Marcinkus, una figura in cui è impossibile trovare qualche minima traccia di spiritualità. Incrociare Marcinkus è praticamente come avviare un film che racconta un pezzo importante di storia criminale d’Italia. Con tutti i suoi protagonisti. Sindona, Calvi, Licio Gelli e la P2, Umberto Ortolani, la mafia e Pippo Calò, Flavio Carboni, Banda della Magliana, cardinali senza scrupoli, esponenti di spicco dell’Opus Dei e lotte di potere interne al Vaticano, il “presunto” sequestro Orlandi.
Non solo Wojtyla protesse strenuamente Marcinkus evitando di consegnarlo alla giustizia italiana che intendeva almeno interrogarlo per il crack ambrosiano, ma si servì direttamente di Marcinkus e dei soldi sporchi del Banco Ambrosiano, diretto dal piduista e massone Roberto Calvi, manovrato oltre che dalla P2, anche dalla mafia, per finanziare Solidarnosc ed altri movimenti anticomunisti.
L’opposizione al “materialismo comunista” era un’ossessione, tanto che i rapporti con gli Stati Uniti risultavano ottimi, seppur anche ai quei tempi, nell’era del reazionismo reaganiano, CIA, esercito e mercenari vari usassero violenza e tortura in diverse aree del mondo per assecondare fini imperialistici. Wojtyla e Reagan concordavano nell’identificare l’avanzata sandinista come un pericolo.
In quest’ottica si spiega il forte sostegno all’elezione a papa di Wojtyla ed il vergognoso isolamento del sacerdote Oscar Romero che appoggiava i movimenti di liberazione nel Nicaragua sottomesso ad una sanguinosa dittatura. Le ripetute invocazioni d’aiuto di Romero furono inascoltate tanto che il suo assassinio, durante la celebrazione dell’eucarestia, non fu una sorpresa.
Wojtyla, invece, solo qualche anno più tardi, volerà a dar la benedizione al regime dittatoriale del generale augusto Pinochet che aveva rimosso, con un colpo di stato architettato dalla CIA, il governo socialista, eletto regolarmente, di Salvador Allende. Numerose sono le foto che immortalano il “feeling” di quei giorni fra Giovanni Paolo II e Augusto Pinochet che la storia ci consegnerà come uno dei dittatori più feroci e sanguinari.
Non solo Romero fu lasciato solo, ma anche tanti altri uomini di chiesa che si opponevano alle dittature ed alla oligarchie locali. Per Wojtyla, infatti, era la “Teologia della Liberazione”, ossia l’ elaborazione di proposte sempre più radicali per far fronte all’aggravarsi della crisi politica e sociale latinoamericana, a rappresentare un pericolo. Evidentemente, la “Teologia della Liberazione” sapeva troppo di “rivoluzionarismo” e di marxismo. Urlano vendetta ancor’oggi i duri silenzi su immani tragedie del nostro secolo, come il massacro dei desaparecidos in Argentina.
Ed, ovviamente, lo “scandalo pedofilia” non è solo una questione degli ultimi anni o un problema di Ratzinger. E’ una piaga che ha origini secolari e che ha, inevitabilmente, segnato l’era di Giovanni Paolo II che, in questo caso, ha la colpa di non aver mai voluto affrontare di petto il problema, cercando, anzi, di nasconderlo, silenziarlo e di coprire tutti i carnefici.
Un oscurantismo di cui è stato accusato più volte da Paolo Flores d’Arcais e colleghi sulle pagine della rivista culturale MicroMega. Per i suoi principali accusatori, infatti, Giovanni Paolo II si è rivelato un conservatore radicale pure in ambito dottrinario discriminando omosessuali, divorziati, il ruolo della donna all’interno della Chiesa e tutte quelle correnti che, all’interno della struttura ecclesiastica, sostenevano una maggiore flessibilità specialmente nella sfera delle sessualità.
E’ un dato di fatto che Wojtyla si sia schierato dalla parte dei movimenti integralisti come Opus DeiComunione e LiberazioneLegionari di CristoFocolarini – che ormai costituiscono una vera e propria chiesa nella chiesa, molto pericolosa e dedita agli affari, alla finanza, alla politica – e si sia adoperato per una serie di frettolose beatificazioni di personaggi che appaiono tutt’altro che santi.
Ma certamente la macchia più grande (ed indelebile) rimane quella del denaro sporco dello IOR che anche dopo la rimozione di Marcinkus continuerà a seguire una condotta tutt’altro che esemplare, come denunciato dal best seller “Vaticano S.p.A.” di Gianluigi Nuzzi: in queste casse vi passeranno i soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont); titoli di Stato saranno scambiati per riciclare denaro sporco; una miriade di depositi raccoglieranno i soldi lasciati dai fedeli per le Sante messe trasferiti in conti personali, con le più abili alchimie finanziarie.
E, come se non bastasse, nelle ultime settimane si sono aggiunte le dichiarazioni di alcuni ex esponenti della Banda della Maglianache ammettono la loro diretta responsabilità nel rapimento di Emanuela Orlandi come risposta al mancato risarcimento del prestito miliardario elargito alla banca vaticana. Non a caso, si era già parlato di un coinvolgimento nel sequestro dello stesso Marcinkus…
- See more at: http://www.infiltrato.it/inchieste/wojtila-segreto-ecco-il-vero-volto-di-papa-giovanni-paolo-ii-santo-subito-siamo-sicuri#sthash.OMcpb7bq.qL3VoptW.dpuf

QUI SI FANNO SOLO ORRORI. NELLE GUERRE NON CI SONO MAI VINCITORI SOLO VITTIME


14 min · 
Sorpresi nel sonno, avvelenati, torturati ed infine tagliati a pezzi. Fu questo il tragico destino di ben dodici giovani Carabinieri, catturati dai partigiani alle Cave dei Predil, nell’alto Friuli.
I Carabinieri costituivano un presidio a difesa della centrale idroelettrica di Bretto. Il 23 Marzo 1945 i partigiani presero in ostaggio il Vicebrigadiere Dino PERPIGNANO, comandate dei presidio che stava rientrando negli alloggiamenti, sotto la minaccia delle armi, lo costrinsero a pronunciare la parola d’ordine e, con facilita’, una volta entrati nel presidio, catturarono tutti i Carabinieri, gia in parte addormentati.
Dopo il saccheggio, i dodici militari furono deportati nella Valle Bausizza e rinchiusi in un fienile dove fu loro servito un pasto nel quale era stata inglobata soda caustica e sale nero. Affamati, inconsciamente mangiarono quanto gli era stato servito, ma, dopo poco, le urla e le implorazioni furono raccapriccianti e tremende. Erano stati avvelenati e la loro agonia si protrasse fra atroci dolori per ore ed ore.
Stremati e consumati dalla febbre, Pasquale RUGGIERO, Domenico DEL VECCHIO, Lino BERTOGLI, Antonio FERRO, Adelmino ZILIO, Fernando FERRETTI, Ridolfo CALZI, Pietro TOGNAZZO, Michele CASTELLANO, Primo AMENICI, Attilio FRANZON, quasi tutti ventenni (e mai impiegati in altri servizi tranne quello a guardia della centrale, cui erano stati sempre preposti), furono costretti a marciare fra inesorabili ed inenarrabili sofferenze ed insopportabili sacrifici fino a Malga Bala ove li attendeva una fine orribile.
Il Vicebrigadiere PERPIGNANO fu preso e spogliato; gli venne conficcato un legno ad uncino nel nervo posteriore dei calcagno ed issato a testa in giu’, legato ad una trave; poi furono incaprettati. A quel punto, i macellai partigiani, cominciarono a colpire tutti con i picconi: a qualcuno vennero asportati i genitali e conficcati in bocca, a qualche altro fu aperto a picconate il cuore o frantumati gli occhi. All’AMICI venne conficcata nel cuore la fotografia dei suoi cinque figli mentre il PERPIGNANO veniva finito a pedate in faccia ed in testa. La “mattanza” terminava con i corpi dei malcapitati legati col fai di ferro e trascinati, a mo’ di bestie, sotto un grosso masso.
Ora le misere spoglie di questi Carabinieri Martiri/Eroi riposano, dimenticati dagli uomini, dalla storia e dalle Istituzioni, in una torre medievale di Tarvisio le cui chiavi sono pietosamente conservate da alcune suore di un vicino convento.
Si scopri’ in seguito, che l’eccidio fu consumato dalle bande partigiane filo-slave a Malga Bala, sulle montagne del Friuli.

testimonianza tratta dal libro "FINCHE' DURA LA MEMORIA", di G. Trevisan:
"I PARTIGIANI SFILAVANO PER LE VIE DI TORINO TRA ALI DI FOLLA ENTUSIASTA. ENTRAVANO NEI NEGOZI E NELLE BOTTEGHE DI ARTIGIANI, RAZZIAVANO QUEL CHE VI ERA DA RAZZIARE, POI PRENDEVANO I TITOLARI, GENTE QUALUNQUE, E LI TRASCINAVANO IN MEZZO ALLA STRADA, IN QUANTO FASCISTI O COLLABORAZIONISTI. LI UCCIDEVANO SENZA PIETA' E SEMPRE SENZA MOTIVO, SPESSO SOTTO GLI OCCHI INEBETITI DI MOGLI E FIGLI..."
LA MIA ITALIA NON E' QUELLA DEL 25 APRILE. E SE TU NON SEI UN DELINQUENTE COMUNE (COME TUTTI I PARTIGIANI LO FURONO) NON E' NEMMENO LA TUA. SCIOGLIERE IMMEDIATAMENTE L'ANPI, UNA ACCOLITA DI VECCHI STRONZI RINCOGLIONITI, CHE HANNO FATTO CARRIERA GRAZIE AI LORO CRIMINI.
Mi piace ·  · 

giovedì 24 aprile 2014

LA PAZZI DI QUESTO POTERE PARASSITA NON HA LIMITI PER DOMINARE

Pentagono ha commissionato DARPA per Impiantare Chip nel cervello dei soldati

1797518_800255303322459_612721144_n
Come in una scena da un film di fantascienza, il Pentagono sta cercando di sviluppare un chip cerebrale per l’usarlo nei soldati che, se impiantato,e’ in grado di recuperare la memoria perduta nel caso si verifichi una lesione cerebrale.
Questo chip ,”scatola nera” , verrebbe impiantato nel suo cervello per innescare forse ricordi che circondano un evento traumatico, che potrebbero altrimenti restare definitivamente persi, e superare cosi la perdita di memoria in modo rapido ed efficiente.
La Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) è stato accusato di realizzare questo progetto. La soluzione che DARPA e il Pentagono vogliono sviluppare assume la forma di un dispositivo impiantabile in grado di registrare e stimolare l’attività cerebrale. Chiunque presenti una proposta per un tale dispositivo dovrebbe spiegare nel dettaglio ogni passo di come dovrebbe funzionare, compresa la procedura chirurgica per fissarlo, requisiti di alimentazione ,una volta montati, e quanto spazio occuperebbe e quanto peserebbe, secondo Geek . com .
Mentre la perdita di memoria è comune in chi soffre di danni cerebrali, compiti semplici come ricordare il loro nome o il modo di vestirsi a volte vengono influenzati. DARPA spera che questo tipo di chip farà’ da stimolatore al cervello per recuperare ricordi recenti e ricordare informazioni.
L’impianto potrebbe iniziare con soldato, tuttavia, si potrebbe estendere ai cittadini nei prossimi decenni.
Di ciò che un tale impianto sarebbe e’ simile alle immagini qui inclusa che vi mostrano un impianto esistente nel cervello sviluppato dalla University of Utah. Il suo scopo principale è quello di fornire segnali provenienti da una sorgente esterna direttamente nel cervello per l’interpretazione. Ovviamente l’impianto di DARPA sarà molto più complessa, ma alla fine finiscono per prendere una forma simile, Geek.com relazioni.
(patrizia c.sergio coco)

mercoledì 23 aprile 2014

PERCHE GLI AMERICANI NON VENGONO ESTIRPATI COME CRIMINALI GUERRAFONDAI

Forze Nato nel Mar Nero, Mosca mobilita la sua flotta

Improvviso innalzamento della tensione tra Russia e Nato sull’onda della militarizzazione dei confini della Federazione Russa scattata in conseguenza del colpo di stato filoccidentale a Kiev.
Notizie dell’ultim’ora riportano che i comandi militari di Mosca avrebbero messo in stato d’allerta la flotta russa di stanza nel Mar Caspio. Le navi da guerra sono uscite dalla base navale di Astrakhan e hanno iniziato una esercitazione tattica. Il tutto, fa sapere Mosca, in risposta all’intensificarsi della presenza delle forze NATO in Europa orientale e settentrionale.
In particolare l’arrivo nelle acque del Mar Nero della fregata statunitense Taylor ha fatto scattare una prova di reazione da parte delle forze navali russe, con una esercitazione militare tattica della durata prevista di sette giorni, alla quale prendono parte 10 vascelli, tra cui dragamine e navi, così come più di 400 marinai. “Il gruppo andrà oltre 350 miglia attraverso il canale Volga-Caspio nel Mar Caspio e sui siti marini saranno eseguiti esercizi di addestramento e di battaglia”, ha fatto sapere il servizio stampa del distretto militare russo del sud. Gli equipaggi delle navi si esibiranno anche in esercizi di artiglieria, sparando a mine galleggianti e distruggendo mine in vari modi.
La Flottiglia del Caspio, il cui comando è ad Astrakhan, un tempo rivestita solo un ruolo secondario, ma ha assunto importanza dopo la fine dell’Unione Sovietica. Come tutte le flotte russe, oltre alla componente navale risultano presenti anche unità terrestri ed aeree.  L’unità principale è rappresentata dalla 77ª Brigata Indipendente Marines, di stanza a Kaspijsk, che conta circa 3.000 uomini, equipaggiati con mezzi blindati. Questa brigata, nel 1999 è stata schierata anche in Cecenia. Ad Astrakhan, vi è poi un reggimento missilistico costiero.

mercoledì 16 aprile 2014

BASTA QUESTI ORRORI INUTILI

Una nuova investigazione sotto copertura diffusa da Animal Equality, mostra maltrattamenti e abusi perpetrati nei confronti di ‪#‎agnelli‬ e‪#‎capretti‬. Centinaia di cuccioli ammassati nei recinti, animali appesi vivi per le zampe per essere pesati, trasportati nei macelli e infine uccisi senza pietà.
Guarda il video > http://youtu.be/rSwY3-Y906g
Un destino segnato, dal quale nessuno di loro potrà tentare di scappare. Le urla e lo stato di forte agitazione, ci comunicano la loro piena consapevolezza di quello che sta accadendo e delle violenze che sono costretti a subire. Questo filmato rappresenta la cruda realtà dell'industria della carne.
Tutto questo può finire. Ognuno di noi può essere partecipe al cambiamento
▸▸ www.essereanimali.org/scegli-vegan
Segui > Essere Animali
Mi piace ·  ·  · 505119755

TANTE PERSONE DOVREBBERO FINIRE IN GALERA PER CRIMINI PEGGIORI DI QUELLI FATTI DA BERLUSCONI

Beppe Grillo è stato condannato per omicidio colposo. Lo sapevate?

Nel 1988 la Corte suprema di cassazione  condannò definitivamente Beppe Grillo per omicidio colposo plurimo a un anno e tre mesi di carcere, poiché giudicato responsabile della morte di due coniugi genovesi, Renzo Giberti (45 anni) e Rossana Guastapelle (33 anni), e del loro bambino Francesco, di 9 anni, a seguito di un incidente stradale nei pressi di Limone Piemonte da lui causato il 7 dicembre 1981.
La storia:
Beppe Grillo perse il controllo di un fuoristrada Chevrolet K5 Blazer mentre percorreva la strada militare che da Limone Piemonte porta sopra il Colle di Tenda. Il veicolo, sei km dopo Quota 1400, scivolando su un lastrone di ghiaccio cadde in un burrone profondo ottanta metri. A bordo con Grillo c’erano altri quattro amici genovesi con i quali stava trascorrendo il fine settimana dell’Immacolata. Grillo, rimasto contuso in stato di choc, riuscì a chiamare i soccorsi, tuttavia nel veicolo uscito di strada persero la vita i coniugi Renzo Giberti e Rossana Guastapelle, rispettivamente di 45 e 33 anni, e il loro figlio Francesco di 9 anni, mentre il quarantenne Alberto Mambretti fu ricoverato con prognosi riservata a Cuneo.
Oggetto di critica è stato il fatto che egli stesso, condannato in via definitiva per omicidio colposo, volesse che fossero esclusi dal Parlamento italiano i condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale. 
Un pò come il bue che dice cornuto all’asino, ma si sa, se c’è una cosa che a Grillo riesce particolarmente, è sicuramente predicare bene e razzolare male.
Visita la nostra pagina di facebook:

martedì 15 aprile 2014

BASTA QUESTI ORRORI SUL PIANETA PER UN EGOISMO SOLO UMANO

VITTIME DEL LATTE E LATTICINI...
Se ingurgiti carne, pesce, latte e latticini, uova, miele e tutti i prodotti che li contengono... sei il mandante dei più atroci crimini commessi su vittime innocenti: i Fratelli Animali. Vivi degnamente, senza essere la causa della sofferenza immane inflitta ai più innocenti su questa terra: i Fratelli Animali.
Contro ogni schiavitù, sopraffazione del più forte sul più debole, ignoranza, crudeltà, sfruttamento...
Non esistono derivati Animal...
Altro...
Mi piace ·  · 
Radio2 all'interno del programma Decanter Radio2 si parla ora (fino alle 13.30) del consumo di carne di agnello in prossimità della ‪#‎Pasqua‬ e della campagna ‪#‎SalvaUnAgnello‬ assieme all'attrice Claudia Zanella! Vi invitiamo a seguire ed intervenire in sostegno alla nostra investigazione!
Radio 2 - Frequenza 91.200
Per ascoltare la puntata on line
--> http://bit.ly/1gAjJzD
...Altro...
Mi piace ·  ·  · 96187469