sabato 30 novembre 2013

QUESTI SONO VERAMENTE ASSASSINI

ATTENZIONE ATTENZIONE !!!!!!!!1
DA : Adria Emilia Adri
ASSASSINIO DI MASSA IN INDIA
48.000 BAMBINI PARALIZZATI DAL VACCINO ANTIPOLIO DI BILL GATES
LEGGERE E DIVULGARE IN MASSA.. TUTTI DEVONO SAPERE... 
48.000 bambini in India Paralizzato da Bill Gates 'Polio Vaccine
India e Chad? Sicuramente parte della eugenetica agenda degli Illuminati.
Bill Gates cialde in risposta alla domanda di un giornalista citando 48.000 bambini indiani paralizzati. Egli non nega la figura.
'È il programma di vaccinazione in realtà un programma di eugenetica?', Gli viene chiesto.
Egli spiega come egli crede in ritiro cura di persone anziane in quanto è troppo costoso, e preferisce finanziare l'istruzione, e la vaccinazione invece. Ciao Liverpool percorso di cura.
I vaccini che distribuisce hanno anche dimostrato di essere la causa delle malattie stesse sono destinati a prevenire. Richard Branson e Ewen McGregor stanno sostenendo pubblicamente la sua campagna elettorale, con conseguente paralisi di massa di bambini in India e nel Ciad.
Il macello umano è gestito da sorridente, bella gente dall'aspetto dire molto belle parole.
Vergogna! Sono assassini di massa.
 VICINI CON IL CUORE  
Mi piace ·  ·  · 21 ore fa · 

mercoledì 20 novembre 2013

PIU ORRORE SONO CHI VA A VEDERE CERTI PAZZI

Alessio Nanni ha condiviso la foto di Animal Instinct.
ORRORE "ARTISTICO"! Cattelan espone corpi di ‪#‎cavalli‬ morti! SCRIVIAMO PER DIRE BASTA AD UN'ARTE CRUDELE E SENZA IDEE!!! +++++ TESTO DA INVIARE (IN ITALIANO E IN INGLESE)++++ Fondation Beyeler info@fondationbeyeler.ch Gemeindeverwaltung Riehen gemeinde.riehen@riehen.ch Artribune.com redazione@artribune.com c.piccolo@artribune.com Egregi signori, L'esposizione di Maurizio Cattelan - dove i cadaveri di cinque cavalli giacciono penzoloni da un muro - rappresenta, a mio parere, una scena di cattivo gusto più vicina ad una trovata pubblicitaria che ad un'opera d'arte: http://www.fondationbeyeler.ch/en/exhibitions/maurizio-cattelan/introduction Non credo sia difficile trovare veri artisti nel panorama internazionale, quindi vi chiedo perché puntare su una misera strategia di marketing come questa, anziché su una offerta artistica degna di questo nome. Spero che vogliate tenere conto di questa lettera e chiudere anticipatamente la macabra esposizione. Distinti saluti. I'm writing in reference to the exhibit by Maurizio Cattelan - which represents the cadaver of five horses hanging from the wall: http://www.fondationbeyeler.ch/en/exhibitions/maurizio-cattelan/introduction I find this spectacle to be brutal and nearer to a form of bad publicity than a work of art. I do not think it is difficult to find true artists on the international scene and I'm therefore asking you to explain why are you utilizing a market strategy in disgustingly poor taste, instead of offering a real work of art. I hope that you will take my disgust and indignation into account and close this macabre exhibition immediately. Sincerely yours,
Mi piace ·  ·  · 28 secondi fa · 

COSA CI FA UNA PERSONA RAZZISTA CONTRO IL POPOLO ITALIANO AL GOVERNO

Kyenge: la gente ignora i tanti aspetti positivi della presenza di immigrati.

 
utilità dei migrantilook
12 nov – Il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge, e il viceministro al lavoro e politiche sociali con delega alle pari opportunita’ Maria Cecilia Guerra, presenteranno domani alle 10.30 a Roma, al Teatro Orione la nuova edizione del dossier statistico immigrazione ‘Dalle discriminazioni ai diritti’, per la prima volta curata dal centro studi e ricerche Idos/immigrazione dossier statistico in collaborazione con l’Unar (ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali). Il dossier evidenzia, con dati statistici, come l’immigrazione stia modificando il tessuto sociale e i modelli di sviluppo attuali, attraverso una lente che si concentra sulla dinamica dei diritti e dei doveri.
Per Kyenge ”con il dossier 2013 si compie un decisivo passo in avanti perche’ e’ importante saper spiegare l’immigrazione a tutti, saperne parlare non solo agli addetti ai lavori ma anche a tutta la gente comune che sente parlare di immigrazione solo dai telegiornali quando l’immigrazione diventa cronaca nera, misconoscendo i tanti aspetti positivi che la presenza delle persone immigrate ha per il nostro Paese. La posta in gioco e’ alta – prosegue Kyenge - occorre un cambio di mentalita’, un cambio di passo che rafforzi un impegno condiviso per fare dell’Italia un Paese piu’ aperto alle persone immigrate, dove esse siano considerate un’opportunita’ e non un problemacoinvolgendole maggiormente nello sviluppo del Paese”

ALIENI

Paul Hellyer, ex ministro Canada: “Alieni sulla Terra e lavorano per gli Usa” (video)

OTTAWA (CANADA) -  Paul Hellyer, ex ministro della difesa canadese, ha testimoniato ad aprile presso la Citizen Hearing On Disclosure a Washington  (evento in cui ex politici e militari hanno testimoniato e discusso sulla ‘questione extraterrestre’, questo il sito ufficiale). Hellyer ha sconvolto gli appassionati di Ufo (nel web e nella vita reale) con le sue dichiarazioni: ”Gli alieni esistono, sono reali. Tanto da occupare ben sei poltrone all’interno del congresso statunitense.”
Ecco i punti più interessanti delle sue dichiarazioni:
  • Ci sono almeno quattro tipologie di specie aliena, e tutte visitano la Terra da migliaia di anni.
  • Le specie diverse hanno probabilmente fini diversi e non dovrebbero essere considerate come entità singole.
  • Una delle specie è quella dei “Tall Whites”, i Bianchi. Hellyer sostiene che due di loro lavorino per gli Stati Uniti.
  • Al momento sulla Terra ci sono degli extraterrestri.
  • Una società segreta formata dal Consiglio per le Relazioni Estere, il Bilderberg, la Commissione Trilaterale, i cartelli bancari internazionali, i cartelli petroliferi e membri selezionati dell’esercito, sta pianificando di creare un unico governo per tutto il mondo. Sono loro i responsabili della censura al pubblico delle notizie sugli alieni.


Con Forza Italia s'ingrossa il fronte anti-Europa

Con Forza Italia s'ingrossa il fronte anti-Europa

Il nuovo partito del Cav s'aggiunge a grillini, Lega e sinistra radicale. Oggi come oggi, le critiche a Bruxelles convincono più di un elettore su due

16/11/2013
ANGELA MERKEL NEL BUNKER
Con il ritorno di Forza Italia
s'ingrossa il fronte anti-Europa
Angela Merkel
Qual è il tuo stato d'animo?
1
110
È stato il cuore più politico del discorso di Silvio Berlusconi all’atto di rifondazione di Forza Italia: l’euro e chi ormai ne è il simbolo di ogni aspetto negativo, il cancelliere tedesco Angela Merkel. Non sono nuovissime le critiche del Cavaliere alla moneta unica, ma in passato nel mirino era finito il cambio con la lira e soprattutto l’uomo che in Italia aveva simboleggiato quella nuova moneta sempre risultata ostica alla popolazione: Romano Prodi. Ieri l’attacco è stato più profondo, visto che Berlusconi ha accusato la stessa Europa (Merkel e Sarkozy in particolare) di avere cercato di mettere in ginocchio il suo governo, la Fiat (a cui volevano imporre una supertassa sulle emissioni) e l’Italia intera. Si capisce così come da destra, dopo che il Paese era stato messo in ginocchio di fronte alla Merkel da chi lo ha guidato (Mario Monti), il cuore delle prossime campagne elettorali sarà proprio quello anti-Europa, sia che gli eventi precipitino e si debba alle urne per il rinnovo del parlamento nazionale, sia che il prossimo voto in calendario sia quello di primavera per il Parlamento di Strasburgo.
Se anche Forza Italia si tradurrà in «Abbasso Europa», la maggiore parte delle forze politiche nazionali rifletteranno il sentimento anti euro che ormai sembra essere prevalente nell’elettorato italiano. Certo, gli accenti saranno diversi, ma in questo momento la difesa degli attuali assetti europei e della moneta unica rischia di cadere sulle esclusive spalle del Pd, diventando una zavorra assai difficile da portare sulle spalle. Contro l’Europa di Bce e Merkel è schierato da non poco tempo Beppe Grillo con il Movimento 5 stelle, portato anche a rifiutare di onorare il debito pubblico italiano. Dicono no a questa Europa anche Lega Nord e Fratelli di Italia, e certo non simpatizza per Bruxelles la sinistra radicale che per quanto frammentata rappresenta ancora una fetta rilevante di opinione pubblica.
Tenendo presente i sondaggi di oggi, sulla linea anti-Europa potrebbe posizionarsi la fetta decisamente più rilevante della popolazione italiana, ben più di un elettore su due. Le sfumature sono appunto diverse, più radicali e globali quelle dei grillini, ancora in culla quelle berlusconiane che hanno fatto la loro prorompente apparizione ieri all’Eur. Ma c’è un filo comune che certamente lega saldamente Berlusconi, Grillo, Maroni, Crosetto e Meloni e la sinistra radicale: l’opposizione radicale al trattato sul fiscal compact che entrerebbe in vigore effettivamente fra il 2015 e il 2016. Il Cavaliere ha un handicap evidente su quel tema: il trattato porta la firma sua e dell’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti (ora vicino alla Lega). Non a caso ieri ha provato a mettere le mani avanti, sostenendo che quella firma gli fu strappata con una sostanziale pistola alla tempia, e che comunque lui era riuscito a fare inserire nei protocolli aggiuntivi delle considerazioni particolari sulla ricchezza privata degli italiani e sull’esistenza di un Pil sommerso in particolare nel Sud di cui si dovrebbe tenere conto al momento di applicare le norme.
Il Cavaliere deve avere un po’ esagerato nella sua esposizione, dove ha sostenuto in fondo che il debito italiano andrebbe messo a confronto con la ricchezza ufficiale del Paese (Pil) aggiungendovi anche il pil meno ufficiale di mafia, camorra e ‘ndrangheta (sarebbe quello il sommerso del Sud). Difficile che l’Unione europea possa accettare un calcolo di questo tipo, e comunque non risulta sia passato in alcun atto ufficiale al momento noto. Ma al di là della foga oratoria in cui si volevano minimizzare le responsabilità personali, Berlusconi ha chiarito come contro un fiscal compact che pretendesse di fare rientrare l’Italia dal debito con manovre annuali di 40-45 miliardi di euro, è pronto a schierare le sue truppe e a chiedere il consenso degli elettori. Sarà il tiro a segno sull’Europa dunque il cuore delle prossime campagne elettorali. E sarà anche questo il fronte più scoperto del Pd, chiunque ne abbia la guida.
di Franco Bechis
@FrancoBechis

COME SI PUO LASCIARE QUESTE PERSONE AL GOVERNO DI UNAA NAZIONE VERGOGNOSO

ALTRO CHE SARDEGNA! IERI LETTA SI E’ PREMURATO DI PARARE IL CULO ALLA CANCELLIERI (ED A SE STESSO). TOCCATA E FUGA AD OLBIA, C’ERA LA RIUNIONE DEL PD

 

Letta blinda la Cancellieri: “Voto di sfiducia attacco al governo, chiedo responsabilità”

Il premier all’assemblea del gruppo: “So che la pensiamo diversamente ma serve atto politico: il rifiuto”. Il sindaco di Firenze aveva chiesto a Letta di intervenire per “metterci la faccia”. Civati: “Se non si vota perde il Pd”. Cuperlo: “Se Letta lo chiede saremo responsabili”. Grillo: “Pd da ricovero”.
ROMA - Il presidente del Consiglio Enrico Letta blinda ancora una volta il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ponendo la questione del voto di fiducia sul Guardasigilli sul piano della “responsabilità”. Perché, è l’equazione del premier, la mozione M5S al voto domani alla Camera non è solo indirizzata individualmente al ministro, ma è anche “una richiesta di sfiducia al governo”. Il richiamo alla responsabilità trova terreno fertile nell’assemblea, seppur con i tanti distinguo di chi aveva nettamente messo in discussione la posizione della Cancellieri, arrivando a chiederne le dimissioni – i renziani – o preannunciando una propria mozione di sfiducia – Pippo Civati.
Letta arriva intorno alle 21 all’assemblea dei deputati Pd che deve decidere quale posizione assumerà il partito sul caso Cancellieri. Con lui anche il segretario del Pd Guglielmo Epifani e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Apre l’assemblea il presidente dei deputati del Pd, Roberto Speranza: “Siamo di fronte a un passaggio delicato sul piano politico, con la mozione (di sfiducia individuale al ministro Cancellieri, domani al voto alla Camera ndr) del M5S. Per questo abbiamo inviato Enrico Letta e Guglielmo Epifani”.
Poi prende la parola il premier, che dopo aver parlato della sua rapida visita nella Sardegna disastrata dalle piogge, blinda il ministro della Giustizia. Il voto di domani non è una semplice richiesta di dimissioni di un ministro, ma una richiesta di “sfiducia al governo”, spiega Letta ai deputati democratici, “è un passaggio politico a tutto tondo, quello che viene chiesto è un voto di sfiducia al governo”. Letta chiede dunque un “atto di responsabilità” ai deputati Pd. “So che la pensiamo diversamente, ma vi chiedo atto di responsabilità. La nostra unità, l’unità del Pd, è l’unico punto di tenuta del sistema politico italiano”.
La mozione di sfiducia al ministro Cancellieri, aggiunge il premier, “è frutto di una campagna aggressiva molto forte e slegata dal merito”. Il riferimento è a un M5S motivato dai risultati alle ultime elezioni locali: “La campagna cinque stelle, più è aggressiva più sono deludenti i risultati sul piano dei voti nei territori”. Per questo Letta chiede ai deputati Pd di considerare la mozione M5S “per quello che è: un attacco politico al governo. E la risposta deve essere un atto politico: un rifiuto”.
Gianni Cuperlo accoglie l’invito del premier: “La mia opinione è che il ministro dovrebbe dimettersi prima del voto, se però Letta ci chiede si essere responsabili dobbiamo esserlo”. Poi, aggiunge, con un chiaro riferimento a Pippo Civati, che aveva annunciato una sua mozione: “Responsabili dobbiamo esserlo tutti. E non ad intermittenza. Non è accettabile che si annunci una mozione di sfiducia a mezzo stampa contro un ministro del nostro governo”.
In attesa dell’assemblea, Matteo Renzi, attraverso un documento concordato e redatto da Paolo Gentiloni, aveva invitato il ministro della Giustizia, “a nome dell’assemblea dei deputati Pd”, di dimettersi (AUDIO), mentre via Twitter aveva invitato Letta a partecipare all’assemblea solo se disposto “a metterci la faccia” per salvare il suo ministro. Ovvero, caricare sull’esecutivo la responsabilità di ogni decisione.
Ascoltato l’intervento di Letta, Gentiloni prende atto che il premier “viene qui e ci dice che c’è un voto politico sul governo: ma lo faccio con un certo rammarico perché non c’è il merito della discussione”. Così, di fronte alla questione di governo, rientra l’idea di presentare formalmente l’odg. “Non si può non prendere atto di quello che ci ha detto Enrico. A un attacco politico si risponde in termini politici”.
Ma, pur non votando la sfiducia, l’obiettivo dei renziani, spiega ancora Gentiloni, resta un ulteriore gesto di responsabilità, stavolta dal ministro Cancellieri: le dimissioni. “Rimane secondo me l’obiettivo politico di ottenere, dopo avere respinto l’attacco politico, un gesto di responsabilità del ministro”.
Alla fine, si piega anche Pippo Civati, che era arrivato all’assemblea preceduto dall’intenzione di presentare una sua mozione di sfiducia al ministro Cancellieri: “Non sono d’accordo su come è stata posta la discussione. Sicuramente non si può votare la mozione M5S, ma si poteva discutere che fare, anche una sfiducia individuale – spiega nel suo intervento -. Se comunque l’opinione della maggioranza è questa, mi attengo. Obbedirò alla responsabilità che ci viene chiesta perché mi sento parte di un gruppo”. Quanto all’attacco arrivato da  Cuperlo, “non raccolgo le provocazioni congressuali”.
La giornata. L’assemblea dei gruppi del Pd chiude una giornata lunga e combattuta. Che aveva visto Matteo Renzi chiarire sui media e via web la sua posizione sulla vicenda del Guardasigilli in modo netto: “Sono per le dimissioni di Cancellieri, indipendentemente dall’avviso di garanzia o meno” scrive nella sua newsletter settimanale. “L’idea che ci siamo fatti dell’intera vicenda Ligresti  -  aveva affermato Renzi – è che la legge non sia uguale per tutti e che se conosci qualcuno di importante te la cavi meglio. E’ la Repubblica degli amici degli amici: questo atteggiamento è insopportabile. Se diventerò segretario del Pd su questo tema vorrei combattere una battaglia culturale”. “Non è un problema giudiziario  -  aveva spiegato il rottamatore – è peggio: è un problema politico”. Postilla: “Cancellieri dice ai giornali: ‘se ci fosse stato il vecchio Pd mi avrebbe difeso’. Non so. Io spero che ci sia un Pd nuovo. E lo spero per l’Italia, non per Cancellieri”.
A Radio Capital, ancora Renzi aveva sottolineato la perdita di autorevolezza e credibilità del Guardasigilli: “Si dovrebbe dimettere perché ha perso prestigio e autorità. E sarebbe più logico fare come in tutti i Paesi civili, dimettersi prima del voto di sfiducia”.
Nel pomeriggio, durante il botta e risposta via Twitter (all’hashtag #matteorisponde) e in diretta sul suo sito, Renzi era stato ancora più perentorio, sollecitando questa volta a Enrico Letta, con premessa: “Se fossi nella Cancellieri mi sarei dimesso. Se il premier vuole salvarla ci metta la faccia lui (ma fossi in lui non lo farei) andando al gruppo Pd”. E aveva aggiunto: “Se io fossi segretario del partito chiederei di votare la sfiducia”.
Pippo Civati, intenzionato a portare alla riunione del gruppo la sua mozione di sfiducia nei confronti di Cancellieri, aveva chiesto al partito di esprimersi con compattezza, sottoscrivendo la sua proposta: “Dobbiamo dire una parola chiara agli elettori  – ci aveva spiegato al telefono il candidato alla segreteria – se siamo tutti d’accordo che questo sia stato un episodio scivoloso e  concordiamo sull’inopportunità che il ministro stia ancora al suo posto. Perché tergiversare? Intendo portare la mozione in Aula a nome di tutto il Pd, non voglio  mettermi in mostra per motivi congressuali. Chiedo solo coerenza ai miei compagni di partito: facciamo quello che diciamo”.
Civati se l’era poi presa con il viceministro all’Economia Stefano Fassina, contrario alla sua iniziativa: “E’male informato. La mozione non ha un nome e cognome, ma interpreta la volontà del partito”. Lo stesso Civati si era detto d’accordo con Renzi: “Non dobbiamo pensare che il governo cade se la Cancellieri viene sfiduciata. Anzi, l’esecutivo può continuare con più trasparenza”.
In serata, alla vigilia dell’assemblea, Civati aveva pungolato con un tweet anche Cuperlo:  “Chiedo a @giannicuperlo (che mi attacca) come voterà stasera, se pro o contro sfiducia ministro. #nonsicapisce”.
E la risposta era giunta da un riunione dei deputati che sostengono la candidatura di Cuperlo alla segreteria del Pd: sarebbe opportuno un passo indietro di Annamaria Cancellieri, ma se stasera il premier Enrico Letta chiederà al gruppo Pd di confermare la fiducia al governo, i parlamentari vicini a Cuperlo la ribadiranno. In sostanza, lo stesso invito di Renzi: “Letta metta la faccia” evitando che la riunione finisca con un voto.
La giornata di Cuperlo era iniziata invece a Uno Mattina, dove il candidato alla segreteria si era augurato un chiarimento da parte del premier Letta e del segretario Pd Epifani: “Ho già avuto modo di dire e di auspicare che serve una riflessione da parte del ministro Cancellieri, che ha sempre dimostrato grande spirito di servizio nei confronti dello Stato, insieme ad Enrico Letta: deve valutare se esistano le condizioni di serenità e di opportunità politica per poter continuare a svolgere un ruolo così delicato. Stasera il Pd discuterà tutto insieme, come deve fare un partito. Mi auguro che il segretario e il presidente del Consiglio intervengano all’assemblea del Pd per chiarire e fugare ogni dubbio”.
Grillo, Pd da ricovero. A gettare altra benzina sul fuoco ci aveva pensato Beppe Grillo, che sul suo blog aveva accusato i democratici di non voler sottoscrivere la mozione targata M5S, accompagnando il post con un fotomontaggio in cui Matteo Renzi, Pippo Civati e il premier Enrico Letta sono ritratti come tre cuculi. “Dario Franceschini del pdmenoelle – scriveva Grillo – ha detto che potrebbe accettare la sfiducia della Cancellieri, ma non quella proposta dal MoVimento 5 Stelle. Franceschini assomiglia a quel tizio che si tagliava i gioielli di famiglia per fare un dispetto alla moglie. Non è giusto ciò che è giusto, ma è giusto ciò che è contro il M5S. Una logica da manuale del perfetto idiota pdmenoellino”. E continuava: “Questi sono da ricoverare, meritano un Tso accurato, si credono Machiavelli e sono solo dei politicanti. Il pdmenoelle è formato da un numero impressionante di cuculi. Il cuculo depone l’uovo nel nido di altri uccelli e Il piccolo che nasce si sbarazza delle altre uova presenti. I due cuculi più attivi del pdmenoelle sono Renzi e Civati”.
ISCRIVITI ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK
FONTE: