giovedì 31 ottobre 2013

ANCORA LILLUSIONE CHE QUESTO PAPA SIA BUONO

Dario Fo contro il Vaticano: "Rifiutato un mio spettacolo su Franca"

Il premio Nobel doveva presentare lo spettacolo basato sul testo della moglie scomparsa all'Auditorium Conciliazione a Roma ma "La Santa Sede non ci autorizza a procedere". Fo parla di "censura"
  
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Dario Fo
Roma, 31 Ottobre 2013
Censura. Questa l'accusa lanciata da Dario Fo al Vaticano dopo aver ricevuto la notizia chel'Auditorium Conciliazione di Roma (che si trova nella via omonima ed è di proprietà della Santa Sede) non permetterebbe la rappresentazione dello spettacolo basato su un testo della moglie di Fo, Franca Rame, scomparsa nel maggio scorso. "La Santa Sede non ci autorizza a procedere con la rappresentazione del testo di Franca" ha spiegato Fo parlando apertamente di censura che spegne la "gioia che Papa Francesco ci sta regalando".

La denuncia di Fo
"Exultamus! Abbiamo tutti gridato di gioia per l'apparizione di Papa Francesco. Il fatto è che la sua elezione - scrive Dario Fo in una lettera aperta - è qualcosa di davvero straordinario poiché questo Papa è il simbolo eccezionale del rinnovamento della Chiesa". "Ma tutti si rendono conto che in questo contesto il cambiamento è frenato soprattutto dall'interno della Chiesa". 

Lo spettacolo di Franca Rame vietato all'Auditorium"Un caso macroscopico - continua Fo - è il divieto della rappresentazione dell'opera teatrale basata sul libro di Franca Rame dal titolo In fuga dal Senato che dovrebbe andare in scena proprio a Roma, all'Auditorium della Conciliazione. Un'opera che racchiude un'esperienza di vita e di azioni spesso contrastate perfino quando si trattava di carceri, di lotta alla droga, di opposizione alla guerra e ai massacri dietro i quali spesso si intravvedono chiaramente interessi giocati nell'affare e nel profitto".
"Andrà in scena in moltre altre città"
"E questa messa in scena - che vedrà il debutto su palcoscenici di molte città italiane a partire dalla prossima settimana con Genova - narra anche delle violenze che i miseri debbono subire ogni giorno e degli sbarchi di clandestini che spesso perdono la propria vita in cerca di una vita degna e civile. Il particolare che va sottolineato è che in quel teatro abbiamo altre volte recitato, a cominciare da Mistero Buffo". 

"Ancora con la censura e il divieto?"
"Oggi veniamo a sapere che la Santa Sede - proprietaria di quel locale - non ci autorizza a procedere con la rappresentazione del testo di Franca. Esplicitamente hanno dichiarato: "Niente palcoscenico per Dario Fo e Franca Rame". E qui - conclude il premio Nobel - chiudiamo esprimendo uno stupore incredibile. Come può una Chiesa continuare con i costruzionismi da guerra fredda che in Italia abbiamo subito nell'ultimo mezzo secolo, ancora con la censura e il divieto? E ciò significa buttare un'ombra lunga e grigia sullo splendore e la gioia che Papa Francesco ci sta regalando".

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