Siamo quasi arrivati al capolinea
Povera Italia.. Una Magistratura che, diventata potere forte, occupa spazi non suoi e vuole imporre soluzioni alla Politica.
Povera Italia.. Una Politica arrogante verso il popolo ma debole verso altre Caste.
Povera Italia.. Una Burocrazia elefantiaca e prepotente, vero baluardo insormontabile verso tutte le Riforme.
Povera Italia.. Un Sindacato supino al potere e poco propenso alla difesa dei lavoratori.
La verità è che l’Italia è un paese stanco politicamente, ormai troppo stremato per guardare avanti e che rinuncia a combattere per la propria rinascita. Ha perso vent’anni per darsi le riforme e ha conosciuto nei vari Governi la responsabilità diretta di tutti i partiti. La storia decreterà questi anni come il periodo più oscuro della vita repubblicana.
Mentre altri paesi europei per crescere hanno tagliato i costi, l’Italia ha saputo aumentare la pressione fiscale senza nulla fare per ridurre la spesa pubblica. Se i governi Monti e Letta avessero tagliato un po’ di rami secchi e fatte alcune riforme che l’Europa chiedeva, la recessione di oggi sarebbe stata meno virulenta. Invece da noi la spesa pubblica è aumentata di miliardi e ci troviamo con un’alta disoccupazione che aumenterà anche nel 2014.
La tanto decantata “ripresina” di Saccomanni, burocrate con poca fantasia, non porterà occupazione. Già negli anni ‘90 avvenne la stessa cosa. Occorre evitare che avvenga ancora.
Il governo insiste negli stessi errori e non è capace di varare un piano economico credibile. Si affida unicamente alla pressione fiscale. I mercati sanno che così facendo noi dalla crisi non ne usciremo mai e questo circolo vizioso non farà altro che annientare l’economia italiana.
Ora con il pericolo di conflitti sociali in arrivo in autunno, con le fabbriche prossime ad abbandonare l’Italia, e in un periodo di fibrillazione politica come questo non sono neppure da sottovalutare le eventuali elezioni anticipate. Le riforme del Governo Letta consistono solo nell’aver battezzato le tasse con nomi nuovi.
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