venerdì 27 settembre 2013

IMPERATRICE NUDA


IMPERATRICE NUDA

L'attuale "scienza medica", dinanzi alla quale s'inchinano popoli e governi, è immaginata come una dea onnipossente e bellissima su cui non devono permettersi di alzare lo sguardo. Se avessero il coraggio di farlo, vedrebbero che la loro imperatrice è nuda e orrenda.

Solo Hans Ruesch, l'autore di un romanzo come Paese dalle ombre lunghe - di cui si sono vendute finora due milioni e mezzo di copie in tutto il mondo - poteva scrivere questo libro, che pur leggendosi come un romanzo appassionante, romanzo non è: "Purtroppo", precisa l'autore.

Imperatrice Nuda è una spietata documentatissima requisitoria contro la cosiddetta "ricerca" attuale, impostata su un metodo che l'autore, insieme con un gran numero di medici e scienziati tra i più eminenti, considera non solo disumano ma antiscientifico: quello delle prove sugli animali, che oltre ad essere crudelissime, sono controproducenti, perché inattendibili. Ossia forniscono continuamente informazioni errate, con grave danno per l'umanità e ad esclusivo beneficio di chi fabbrica e smercia la pletora di sempre nuovi prodotti, autorizzati appunto in base a tali prove fallaci, finché si rivelano dannosi.

Allora vengono rimpiazzati da altri prodotti, non meno dannosi, perché perfezionati con la medesima metodologia.

Alla base di tutto, meschini interessi pecuniari, se si può definire meschino un giro di centinaia di miliardi.

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Gli esperimenti su animali, per le differenze di reazione tra le specie e per la loro non riproducibilità anche all’interno della singola specie, si prestano a fungere da pseudogiustificazione per qualsiasi ipotesi biomedica sull’uomo: ma in nessun modo possono esserne fondamento razionale.
Dovrebbe quindi essere chiaro che, se esistono motivazioni per continuare gli esperimenti su animali, la tutela della salute umana non è fra queste.
Al contrario, essa è gravemente messa a rischio dall’accreditamento normativo della vivisezione. Abbiamo visto che, come riconosciuto ormai anche ufficialmente, non esistono valutazioni scientifiche dell’attendibilità della vivisezione in tossicologia e farmacologia che giustifichino tale accreditamento.

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La filosofia medica di Ippocrate così ci viene raccontata da un grande professore di Storia della Medicina presso le Università di Lipsia e Johns Hopkins, E. Sigerist, Grosse Aerate (Grandi medici), edizioni Lehmann, München, 1969, p. 28:
"La natura guarisce. Il compito del medico consiste nel rafforzare le capacità risanatrici naturali, di guidarle e, soprattutto, di non ostacolarle. Il trattamento più indicato è quello dietetico. Attraverso il cibo le forze si rigenerano. E così la dietetica ippocratica ha raggiunto un livello che ancora oggi merita la nostra massima attenzione".

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LE RELIGIONI

Sarebbe poco caritatevole rinfacciare alla infallibile Chiesa di essersi lasciata menare per il naso circa i «tanti aiuti al progresso della scienza» che sarebbero da attribuire alla tortura di quelle creature che per inveterata abitudine essa chiama «le bestie» : essa non è la sola ad avere preso questo abbaglio; ciò che le si deve rimproverare è di avere dimostrato ancora una volta di essere la Chiesa degli oppressi e dei diseredati soltanto a parole, ma in effetti quella dei ricchi e potenti.

Difatti in un dibattito sulla vivisezione per una trasmissione radiofonica della Rai nel maggio 1971, un Padre Giuseppe de Rosa S.J., presentato come "moralista" della Civiltà Cattolica, non ebbe difficoltà ad esprimere la propria solidarietà con le idee del prof. Giovanni Marcozzi, vivisettore dell'Università di Roma.
E allorché in quella stessa primavera il vivisettore Robert White di Cleveland, che si autodefinisce sempre "un buon cattolico", volle un conforto religioso da includere nel suo articolo sull'American Scholar, fu ancora un teologo gesuita, Padre Nicholas A. Pedrovich dell'Università John Carroll di Cleveland, a fornirgli un'approvazione totale e senza riserve.

Ma pur non essendo un teologo, io mi permetto di dissentire proprio per considerazioni religiose con i teologi vivisezionisti.

L'argomento che gli animali non avrebbero un'anima immortale non rende più facile giustificare le crudeltà nei loro confronti, ma più difficile.
Se gli animali non saranno risarciti nell’aldilà per le sofferenze e i soprusi cui devono sottostare nella vita terrena, allora proprio questa considerazione dovrebbe indurci a trattarli con maggior riguardo.

Riesce difficile comprendere come il presunto possesso dell'immortalità spirituale possa avallare le torture di creature che, non potendo sperare in una resurrezione ultraterrena, hanno nella vita presente l'unico bene concesso loro dal Creatore.

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L'ALBA DI UN NUOVO MONDO

E mentre nei laboratori venivano inventati i succitati esperimenti nonché innumerevoli altri, e poi duplicati e moltiplicati con infinite varianti che ammassando sterili dati di fatto offuscavano anziché avanzare l'arte medica, questa stessa arte medica aveva fatto per proprio conto grandi passi avanti, senza occuparsi dei vivisettori.

Gas esilarante, cloroformio, etere, digitalina, atropina, iodio, chinino erano stati scoperti senza vivisezione. Mezzi diagnostici come il termometro da febbre, lo stetoscopio, l'auscultazione, la percussione, erano stati inventati senza servirsi di animali.

Pasteur aveva annunciato la teoria bacillare dopo avere studiato al microscopio le fermentazioni della birra e del vino, spiegando l'importanza dell'igiene ippocratica e introducendo l'asepsi, Roentgen aveva scoperto i raggi X, senza fare ricorso agli animali, così come pochi anni dopo i Curie dovevano scoprire il radium.

Se togliessimo tutto questo, alla moderna medicina clinica non rimarrebbe praticamente più nulla. E in virtù di tutte queste scoperte, la chirurgia aveva potuto fare in pochi anni giganteschi passi avanti, per merito dei vari Clay, Fergusson, Tait, Treves, che tutti avevano pubblicamente dichiarato di essere stati solamente ostacolati dagli esercizi vivisezionisti.

Costoro riportarono in pochi anni l'arte chirurgica, dal pantano dell'oscurantismo medievale, a livelli quasi paragonabili a quelli dell'antica chirurgia persiana, indiana ed egizia.
Ma ritorneremo sul progresso chirurgico in un capitolo a parte.
Prima dobbiamo vedere come i fisiologi del secolo scorso, dopo avere ingannato se stessi, passarono a ingannare gli altri, dando a intendere alle nuove generazioni che quelle pratiche non fossero per nulla corrotte e controproducenti, ma addirittura utili e ammirevoli.

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MITO E REALTA'

«Alla vivisezione è dovuto l'aumento della durata media della vita. Con la vivisezione si poteva evitare la tragedia del Talidomide, e mediante la vivisezione aboliremo il cancro, l'artritismo, il diabete, le malattie cardiocircolatorie e mentali, ridaremo la vista ai ciechi, l'udito ai sordi, la fertilità agli sterili, la gioventù ai vecchi. Noi vivisettori siamo tutti zoofili. I nostri avversari sono in malafede, o sono una piccola accolta di esaltati ignoranti e retrogradi. I medici che ci criticano sono degli asini. Del resto gli animali non soffrono: anzitutto sono incapaci di soffrire, e poi sono protetti dalle leggi che impongono l'anestesia».

So di non avere aggiunto una sola parola mia al manifesto dei vivisezionisti e spero di non averne dimenticata alcuna.

La prima contestazione è di ordine morale, per cui deve avere la precedenza sulle altre. Anche se la vivisezione, anziché essere dannosa, fosse utile, ciò non costituirebbe una scusante, ma semmai un'aggravante, perché sanzionerebbe il principio che il fine giustifica i mezzi, quel triste grimaldello che ha sempre aperto tutte le porte della nefandezza umana, comprese quelle di Auschwitz e Buchenwald.
Se l'uomo accetta questo principio, allora non può più considerarsi un essere superiore all'animale, e decadono nel nulla tutte le sue pretese morali.

Esaminiamo ora «la piccola accolta di esaltati ignoranti e retrogradi», come i vivisezionisti hanno sempre amato definire i loro avversari.
Tra questi troviamo nomi come Leonardo da Vinci, Voltaire, Goethe, Schiller, Schopenhauer, Victor Hugo, Garibaldi, Ibsen, Wagner, Tennyson, Bismarck, Ruskin, Tolstoi, i cardinali Manning e Newman, G. B. Shaw, Gandhi, C. G. Jung, Johannes Ude, Aygün, Clara Boothe Luce, i premi Nobel Albert Schweitzer e Hermann Hesse, Lord Dowding, Curzio Malaparte, Dino Buzzati («questo delitto quotidiano, che non ci fa dormire»); per nominare solo alcuni tra gli scomparsi.

Se la cultura umana può dire di avere una voce, è la loro. Ed erano tutti individui che tenevano i piedi saldamente piantati nella realtà del loro tempo, e molti furono anche pionieri della scienza.

Leonardo era uno dei maggiori esperti del suo tempo in anatomia.

La tesi di laurea di Schiller rappresenta il primo lavoro che si conosca di medicina psicosomatica.

Il genio universale che fu Goethe brillò anche nel campo della fisiologia, e apportò nuove conoscenze sul cranio umano.

Albert Schweitzer, oltre che umanitario, teologo, filosofo e musicista di fama mondiale, era anche medico praticante, e instancabile fu la sua attività ospedaliera in favore degli indigeni dell'Africa nera.

Il prof. S.T. Aygün, virologo dell'Università di Ankara, che mise a punto metodi sostitutivi oggi largamente impiegati ovunque, assurse al grado di generale durante la Guerra mondiale.

L'Air Chief Marshal Lord Dowding, che portò la sua lotta antivivisezionista fino alla Camera dei Lord, fu comandante dell'aviazione britannica nella Battaglia di Londra e venne acclamato Salvatore della Patria.

Costoro, dunque, alcuni di quegli ignoranti, esaltati, ecc.

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PER IL BENE DELL'UMANITÀ

E il risultato pratico di tutte queste torture, inflitte a creature così intelligenti e sensibili che molti biologi non possono riscontrare differenze sostanziali tra esse e l'uomo, e per di più del tutto incolpevoli?
Una bella relazione in American Journal of Obstetrics and Gynecology (N° 66, nov. 1953), che conferiva un'aura di "scienziati" a coloro che erano stati capaci di concepire e perpetrare una simile scempiaggine e concludeva con l'ormai classico «sono necessarie ulteriori indagini ». Il che in parlata "scientifica" significa: «Vogliamo ulteriori sussidi».

Da allora è trascorso un ventennio.
Sono state fatte le auspicate indagini? Hanno portato a un qualche risultato pratico? E chi se ne importa?
Il pubblico riesce a stento a seguire il fuoco d'artificio di tutte le nuove mirabolanti promesse: la cura miracolosa del cancro, che è imminente da due secoli a questa parte; il vaccino contro ogni tipo di raffreddore, che mi era stato erroneamente annunciato come acquisito negli anni Quaranta a New York, ma che ora sarebbe stato scoperto sul serio all'Institut Pasteur, e sconfiggerebbe non solo tutti i virus conosciuti, ma persino quelli non identificati, oltre a quelli che devono ancora nascere. E alla solita svolta si troverebbe anche la cura del diabete, che ci era stato dato per debellato grazie alla vivisezione fin dal secolo scorso, ma che per intanto continua tranquillamente ad aumentare.

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Quando, per illustrare l'asserzione che in mancanza di ossigeno un fuoco muore, il professore ricopre con una campana di vetro una candela accesa e gli allievi possono osservare il progressivo estinguersi della fiammella, si tratta di una dimostrazione intelligente e memorabile. Ma quando un professore butta in una vasca d'acqua un cane o un mucchio di ratti per dimostrare nelle lezioni sulla "fisiologia del lavoro" che lo sforzo fisico può portare all'infarto, si tratta di una dimostrazione stupida, perché condiziona i giovani studenti alla crudeltà, mentre essi possono imparare che sforzi eccessivi sono pericolosi per il cuore anche senza lo spettacolo di poveri ratti spaventati o di cani dagli occhi imploranti che annaspano nell'acqua finché vanno a picco.

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SALONE RISPLENDENTE DI LUCI?

La sua "ricerca" continua a basarsi più che mai su un metodo che si è rivelato fallace e controproducente, ma nel contempo anche più lucroso di qualsiasi altro, in base al ragionamento — plausibile per i non intenditori — che più grande sia il numero di animali sacrificati, più attendibile debba essere il risultato. Nessun altro campo dell'attività umana offre simili possibilità di facile guadagno sulle sofferenze altrui.

Le università, un tempo luminose fonti di umanità e saggezza, stanno oggi propagandando una nuova barbarie, scaturita dalle Facoltà di Medicina, le quali anziché educare i loro allievi li corrompono.
Se i dirigenti degli atenei e dei grandi mezzi d'informazione non avessero dimenticato il dovere civilizzatore della loro missione, avrebbero tenuto conto che le sistematiche crudeltà da essi difese e reclamizzate sono state condannate da tutti i grandi uomini, tra cui molti eminenti medici, che hanno creato la nostra cultura e che rappresentano l'unica giustificazione per l'esistenza della specie umana in terra.

E se oggi, proprio nei luoghi dove le loro voci andrebbero ascoltate, esse vengono derise, noi ci troviamo sulla soglia di una nuova epoca nera.

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Il sadismo esiste. Gli psicologi ci assicurano che una tendenza al sadismo è in tutti noi, almeno allo stato latente o in forma lieve. Lo evidenzia già il bambino che strappa le ali a una mosca, rinchiude il cagnolino nella lavatrice. Ma a questo punto dovrebbe intervenire l'educazione, per porre un freno al sadismo incipiente. Con la consapevolezza del male che infligge, le tendenze sadiche di un bambino possono rientrare, magari trasformarsi in compassione, grazie a una migliore comprensione delle sofferenze.
Ma quando il sadismo si manifesta in un adulto, raggiungendo vertici che ci fanno fremere di raccapriccio e di sdegno, allora si tratta di una forma patologica: di una malattia, un grave squilibrio mentale. E quale migliore attività per un individuo affetto da tale squilibrio che gli esperimenti su animali viventi? È l'unica attività che gli consente di soddisfare le sue tendenze senza incorrere nei rigori della legge, e può inoltre procurargli, senza fatica né talento, un lembo di gloriola "scientifica" o perlomeno un facile introito.

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"L'UOMO E L'ANIMALE"

Che la vivisezione sia un metodo eticamente inammissibile dovrebbe essere evidente ad ognuno, ma verrà dimostrato a oltranza nel corso di questo trattato. Per il momento illustriamo in che cosa consiste lo sbaglio scientifico.

La pretesa di trovare cure per i malanni umani infliggendo deliberatamente torture agli animali contiene due errori fondamentali:
il primo sbaglio consiste nel voler estrapolare all'uomo risultati ottenuti su altre specie, le quali reagiscono in modo diverso dall'uomo.
Il secondo errore riguarda l'inattendibilità della ricerca sperimentale nel campo della vita organica in sé, che verrà analizzato nel prossimo capitolo.

tratto da: Imperatrice Nuda al capitolo "L'UOMO E L'ANIMALE"

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LA LEGGE
Non esiste una legge che protegga gli animali, almeno dalla sofferenza, se non dalla morte.

L'animale può essere portato sul tavolo del vivisettore e sottoposto a torture che nemmeno una fantasia ammalata del più nero sadismo saprebbe immaginare, ma la Legge non interviene.
E, tuttavia, ci sono circostanze in cui la Legge interviene: ma le motivazioni sono tali che sarebbe più decoroso un suo totale disinteresse.

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Difatti i cosiddetti "ricercatori" sugli animali non hanno risolto un solo problema fondamentale della salute, ma sono stati capaci soltanto di creare un'infinità di nuovi problemi. Tutte le nozioni valide che abbiamo in materia di salute provengono dal campo clinico e non da quello sperimentale.

Non occorre alcun talento, non la minima intelligenza per interferire brutalmente con le funzioni biologiche di un animale estirpandogli gli organi, bloccandogli gli sbocchi naturali ecc., e poi annotare che cosa succede.

tratto da: Imperatrice Nuda al capitolo "LA RICERCA SPERIMENTALE"

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Dal libro: "La medicina Smascherata"
di Hans Ruesch.

Metodi Alternativi?

- Non esistono alternative alla vivisezione perchè qualsiasi metodo per sostituirsi alla vivisezione, dovrebbe averne le stesse qualità.

MA E' DIFFICILE TROVARE QUALCOSA DI PIU' INGANNEVOLE, FUORVIANTE LA RICERCA BIOMEDICA, DI QUANTO LO SIA STATA, E CONTINUI AD ESSERLO LA VIVISEZIONE.
(Croce 2000 pag. 11).

Pietro Croce:
- Se questo desse indicazioni incomplete MA NELLA DIREZIONE GIUSTA, allora il metodo potrebbe avere qualche utilità.
Ma in nessun caso può essere considerato utile, anzi è fuorviante un metodo che fornisce indicazioni le quali solo per caso talvolta collimano con la direzione giusta senza, peraltro, che lo sperimentatore abbia alcun mezzo per prevedere quando questa fortunosa coincidenza si verificherà, e quando no.

Vedi qui:
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In primo luogo, il guadagno. La vivisezione è un tipo di "ricerca" che riesce a ottenere tra i più grossi sussidi finanziari, pubblici e privati, in base al presupposto — errato, ma plausibile per gli ignari — che più grande sia il numero di animali impiegati, più attendibile debba essere il risultato.
L'ALBERO DI CUCCAGNA

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E' evidente dunque che la creazione di malattie da parte delle case farmaceutiche, avviene perché loro vogliono, come tutte le aziende, sviluppano i prodotti per i quali esiste una domanda, e allora faranno di tutto per creare una domanda, come quella di curare malattie inesistenti per vendere prodotti che a loro conviene sviluppare grazie alla loro POSIZIONE DI MONOPOLIO".
Joseph Stiglitz, economista e saggista statunitense (Premio Nobel per l'Economia nel 2001)

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Verso la fine degli anni '40, in The Drug Story (La storia dei farmaci, oppure la storia della droga, perché in inglese drug vuol dire sia "farmaco" che "droga") Morris Bealle scrisse:

Poiché il prezzo del radio era aumentato del 1.000% quando qualche intraprendente affarista del campo medico lanciò la moda di usarlo sulle vittime del cancro, troppi soldi sono stati investiti in questa sostanza perché coloro che la possiedono sono disposti a rinunciare senza combattere a questa futilità terapeutica. E dal momento che la vittima del cancro, prima di morire, contribuisce non poco a far rialzare il mercato dei farmaci, il Drug Trust non permette ai medici naturopati di rovinargli il mercato. Così un medico che curi il cancro senza usare farmaci, sieri, raggi X, radio e bisturi, - e non può curarlo usando questi metodi "approvati" - non solo subirà infami molestie da parte della medicina ufficiale, quella sponsorizzata e protetta dai governi che ne traggono profitto, ma ancora peggio dalla FDA [Food and Drug Administration, ossia l'Amministrazione degli Alimenti e dei Farmaci, n.d.a.], dal servizio postale, dal sistema sanitario pubblico, dalla commissione federale del Commercio, e da qualsiasi altra agenzia federale sottoposta al Drug Trust che possa metterci lo zampino.

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Dato che negli ultimi congressi mondiali sul cancro è stato stabilito che l'85% di tutti i tumori sono di origine ambientale, (ed il resto sicuramente provocato da vari farmaci - H.R.) le cause del cancro sono note, e pertanto il morbo sarebbe stato debellato da tempo se fosse stato combattuto con intelligenza, ossia preventivamente.

Senonché con la prevenzione c'è da guadagnare soltanto salute ma niente soldi.

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VIVISEZIONE O SCIENZA una scelta - di Pietro Croce

"Nessuna specie animale può costituire modello sperimentale di nessun'altra specie";
soltanto un giudizio grossolano può accontentarsi di somiglianze morfologiche come "anche il cane, come l'uomo ha una testa, due occhi … un fegato, un cuore ecc."

Ed anche più grossolano e fuorviante è ricorrere a certe analogie comportamentali come "se pesto un piede al cane, urla; se pesto un piede all'uomo, urla; se sottraggo il neonato ad una mamma-scimmia, questa si dispera; se sottraggo il neonato ad una mamma-donna, questa si dispera" (quest'ultimo fatto è una verità tutta da riconsiderare; si veda il capitolo dove si parla di mamme-donne che vendono il loro figli alla vivisezione - cap. 117)

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LE LUCROSE FABBRICHE DI MALATTIE

Ma come mai migliaia di farmaci non bastano, tanto che ogni anno se ne aggiungono altre migliaia? Ovviamente non bastano perché non curano. Si tratta per lo più di palliativi ben più nocivi dei mali che essi professano di combattere; di sostanze chimiche che simulano la guarigione, sopprimendo i sintomi, ma avvelenano l'organismo o inficiano il suo equilibrio naturale.

Gli analgesici addormentano i nervi, indebolendoli, ma il disturbo che causava il dolore continua a svilupparsi, senza che il malato se ne accorga, finché i danni diventano irreversibili. Se una persona soffre di emicranie in seguito a un disturbo intestinale, il farmaco gli farà passare (non sempre) l'emicrania, ma il disturbo intestinale si esprimerà più tardi, in modo più grave. Se uno stitico prende purganti, diventa ancora più stitico.
La cosiddetta "pesantezza di stomaco" è un avvertimento della natura che l'individuo ha mangiato troppo, per cui la valvola che fa passare il cibo dallo stomaco all'intestino non si apre. Tra i cosiddetti "digestivi" che oggi vengono tanto reclamizzati, vi sono quelli che s'incaricano di "digerire" il cibo nello stomaco, così togliendo a questo l'abitudine di produrre succhi gastrici in proprio e rendendolo sempre meno efficiente, oltre a intossicare il fegato; e altri che causano artificialmente l'apertura della valvola, per cui il cibo, sebbene non ancora pronto, passa egualmente all'intestino.


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Parlare di "Metodi Alternativi o Sostitutivi" (è pericoloso e fuorviante) perchè, implica che l'esperimento sull'animale è utile e perciò, degno di essere sostituito.

Le sperimentazioni sugli animali invece non è scienza e perciò deve essere abolita.
L'unica sostituzione è la scienza vera il che significa che gli esperimenti veramente scientifici che sostituiranno gli esperimenti sugli animali saranno totalmente differenti concettualmente e perciò non possono, essere paragonati ai falsi esperimenti vivisezionistici sugli animali.

Esistono due vie per affrontare i problemi della salute
- o cerchiamo di prevenire le malattie
- oppure se la malattia si è manifestata, dobbiamo studiare le persone che si sono ammalate spontaneamente non solo per imparare da quelle persone, ma anche e ovviamente, per curarle.


- Imperatrice Nuda (1976) di Hans Ruesch -

http://www.hansruesch.net/articoli/Imperatrice%20Nuda%20(1976).pdf

Crimini Nascosti (Hidden Crimes) 6 Parte dal min. 9.09 Vedi qui:
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=wfQqbfkC0FQ#t=549s

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Rapporti Civis

Ovviamente per Ruesch l’antivivisezionismo era una vera lotta civile e politica, non un “salotto buono” dove esibirsi in fini e inutili lamentele sulla triste sorte degli animali.

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Pseudoscienza nella scienza biomedica contemporanea: il caso della vivisezione
M. Mamone Capria Dipartimento di Matematica, Università di Perugia
Biologi Italiani, giugno 2003, 33(6), pp. 10-27

In altre parole, ciò che fanno gli scienziati non basta a definire la natura della scienza, e meno ancora quella della razionalità. Non è quindi assurdo supporre che un intero settore della ricerca scientifica adotti, in un certo periodo storico, credenze e metodi che si possano correttamente descrivere come pseudoscientifici.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=514425195301998&set=pb.469925656418619.-2207520000.1378737913.&type=3&theater

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Il cartello medico-farmaceutico americano

Il cartello medico-farmaceutico americano è stato descritto dal dott. J.W. Hodge di Niagara Falls, N.Y., in questi termini:

Il monopolio o Trust medico, definito eufemisticamente "Associazione Medica Americana (AMA), non è semplicemente il più spregevole monopolio mai esistito, ma l'organizzazione più arrogante, pericolosa e dispotica che abbia mai manovrato il pubblico di questa o qualsiasi altra epoca.
Ogni metodo di guarigione che si avvalga di rimedi semplici, sicuri e naturali viene aggredito e denunciato dai presuntuosi dirigenti del Trust medico della AMA come falso e truffaldino.
Tutti i professionisti dell'arte medica che non si allineano con il Trust vengono definiti come "pericolosi ciarlatani" e "impostori" dai medici predatori del Trust.

Ogni sanitario che cerchi di guarire senza ricorrere a bisturi o a farmaci, a sieri deleteri, a tossine o vaccini rischiosi, viene immediatamente aggredito da questi tiranni fanatici della medicina ufficiale, denunciato, diffamato e perseguitato senza pietà.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=497350273676157&set=pb.469925656418619.-2207520000.1378646053.&type=3&src=https%3A%2F%2Ffbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net%2Fhphotos-ak-ash3%2F21997_497350273676157_1386395426_n.png&size=714%2C685

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- Hans Ruesch -
· 1000 Doctors (and many more) Against Vivisection (1989)

Chi parla così, ammessane per un momento la buona fede, sta prendendo una colossale cantonata. In effetti la circostanza che un’osservazione critica sulla vivisezione sia presente in un discorso per altri versi favorevole alla vivisezione non ne diminuisce ma ne aumenta il valore.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=496213873789797&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&theater

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Ricerca veramente scientifica del XXI secolo

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.471170426294142.1073741832.469925656418619&type=3

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TERMINATA LA GUERRA INIZIA IL MASSACRO

Scoppiata la pace, l'industria (ossia i rispettivi governi) escogitò un'alternativa alla guerra onde prevenire il sempre incombente pericolo della disoccupazione: una medicina definitivamente trasformata, da arte umanitaria, a oggetto di largo consumo, sfruttabile a livello industriale; una credenza nella "medicina moderna" da imporre ai cittadini, con l'aiuto dei governi, fin dalla nascita, come una fede religiosa, da non discutere ma da accettare a occhi chiusi. Non si riflette, ma si crede e basta. Ma più efficacemente ancora di qualsiasi altra religione. Perché promette vita eterna, o quasi, già in questo mondo, senza bisogno di aspettare l'aldilà.

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Poiché il prezzo del radio era aumentato del 1.000% quando qualche intraprendente affarista del campo medico lanciò la moda di usarlo sulle vittime del cancro, troppi soldi sono stati investiti in questa sostanza perché coloro che la possiedono sono disposti a rinunciare senza combattere a questa futilità terapeutica. E dal momento che la vittima del cancro, prima di morire, contribuisce non poco a far rialzare il mercato dei farmaci, il Drug Trust non permette ai medici naturopati di rovinargli il mercato. Così un medico che curi il cancro senza usare farmaci, sieri, raggi X, radio e bisturi, - e non può curarlo usando questi metodi "approvati" - non solo subirà infami molestie da parte della medicina ufficiale, quella sponsorizzata e protetta dai governi che ne traggono profitto, ma ancora peggio dalla FDA [Food and Drug Administration, ossia l'Amministrazione degli Alimenti e dei Farmaci, n.d.a.], dal servizio postale, dal sistema sanitario pubblico, dalla commissione federale del Commercio, e da qualsiasi altra agenzia federale sottoposta al Drug Trust che possa metterci lo zampino.

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La legge 413 del 1993 sull’obiezione di coscienza alla vivisezione

Il suo fondamento è una legge che permette agli studenti, ai ricercatori, ai tecnici di laboratorio pubblico o privato, di rifiutarsi di praticare o collaborare ad esperimenti di vivisezione.
La legge prevede esplicitamente che chi si avvale di questa esenzione non possa «subire conseguenze sfavorevoli».

Se ciò fosse abbastanza noto tra gli studenti iscritti o che intendono iscriversi a una di quelle facoltà in cui la vivisezione è di solito praticata (Medicina e Chirurgia; Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Farmacia; Agraria; e Medicina Veterinaria), tutti o quasi tutti si avvarrebbero del diritto all’obiezione. Sarebbe necessario, ovviamente, diffondere le idee e le informazioni alla base di tale rifiuto, ma questo è un compito che le associazioni antivivisezioniste e animaliste possono svolgere agevolmente, grazie a splendide opere come Imperatrice nuda, di Hans Ruesch, e Vivisezione o scienza, di Pietro Croce.

La legge sull’obiezione di coscienza alla vivisezione non è l’abolizione della vivisezione, che è l’obiettivo da raggiungere. È però un passo molto importante verso questo obiettivo, in quanto fornisce uno strumento di emancipazione essenziale per ricercatori, tecnici ecc., e ancor più per la creazione di una nuova generazione di ricercatori che negli anni formativi non siano scesi a compromessi né con la scienza né con l’etica. I vivisezionisti se ne sono resi conto subito, ed è per questo che l’hanno boicottata, senza esitare a commettere continuativamente, per anni e anni, un grave reato.

Valorizzare la legge 413/1993 secondo le linee spiegate sopra è una forma di lotta antivivisezionista legale ed efficace.
Che si sia tardato tanto a capirlo, o a mettere in pratica ciò che si era capito, è deplorevole, ma non è certo una ragione per prolungare il ritardo.

http://www.hansruesch.net/obiezione.htm


“Rapporto sull’ostruzionismo dell’università italiana alla legge sull'obiezione di coscienza alla vivisezione”

La Fondazione Hans Ruesch «per una medicina senza vivisezione» ha condotto a partire dal 2009 un’indagine sul grado di ottemperanza delle università italiane al dettato della legge 413/1993, “Norme sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale” (d’ora in poi: “legge 413”). Si tratta, per quanto ne sappiamo, della prima indagine nel suo genere effettuata, in 18 anni, da un’associazione indipendente.
Essa ha dato risultati che confermano anche in questo caso cruciale il già ben fondato sospetto che l’intera attività dei vivisettori si muove in un clima di sostanziale disprezzo delle leggi vigenti.

http://www.hansruesch.net/articoli/ObiezioneCoscienza.html

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MILENA GABANELLI:
"(...) Senza fare di ogni erba un fascio, la portata del fenomeno è grande.
L'inchiesta di Paolo Barnard (...) fa un percorso lungo dentro il marketing del farmaco, ma il punto di partenza è proprio l'informatore scientifico, e il suo ruolo. Il farmaco non puo' e non deve essere pubblicizzato o venduto come un qualunque altro prodotto, ma ricordiamolo, dietro al farmaco ci sono le direttive dell'azienda che lo produce".

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=514210835323434&set=pb.469925656418619.-2207520000.1378646032.&type=3&src=https%3A%2F%2Ffbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net%2Fhphotos-ak-prn2%2F1185927_514210835323434_1775584626_n.jpg&size=599%2C595

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Tratto da: LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia
Pur tuttavia, la ricerca sperimentale continua a essere effettuata dappertutto su scala crescente, poiché offre o promette compensi finanziari, oppure mette in grado lo sperimentatore di soddisfare la propria curiosità.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=489187161159135&set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=1&ref=nf

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Dal libro di Hans Ruesch: I FALSARI DELLA SCIENZA

Senonché, approvare la vivisezione, significa sottoscrivere la tesi assurda che azioni crudeli non sono riprovevoli se ci apportano un vantaggio materiale: poiché sempre e soltanto di vantaggio materiale si tratterebbe se il metodo vivisezionistico, anziché essere deleterio per la sua inevitabile fallacia, avesse una qualsiasi utilità per la scienza medica.

In verità i vantaggi che apporta sono soltanto finanziari e vanno a profitto unicamente di chi la pratica e la sostiene. Le prove di tale asserzione, già pubblicate altrove, spesso soppresse ma mai refutate, sono nelle pagine del libro: "I falsari della scienza" di Hans Ruesch (ed. CIVIS).

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.487759637968554.1073741837.469925656418619&type=3


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Tratto da: I Diari di Michelle Rokke

La testimonianza di un'infiltrata nei laboratori di vivisezione più tristemente famosi al mondo, dove ogni 3 minuti un animale muore torturato. La media di 500 animali al giorno vengono uccisi in esperimenti vivisezionistici dentro Huntingdon Life Sciences.

"“Lo scopo degli esperimenti non è proteggere gli esseri umani, ma quello di ottenere che il committente (la ditta che paga gli esperimenti) porti altro lavoro al laboratorio.

Il modo di garantire che il committente ci affidi nuovamente del lavoro e ottenere che il suo prodotto venga immesso sul mercato”.

- Michelle Rokke -

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=337542299708530&set=a.134189573377138.23214.100003582882582&type=1&relevant_count=1

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Direttamente dalla FDA ossia l’organismo statunitense di controllo sulla commercializzazione dei farmaci: (Food and Drug Administration), afferma che 9 farmaci su 10 falliscono nelle fasi cliniche a causa della mancata predittività degli studi preclinici, e quindi dei modelli animali (http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/2006/ucm108576.htm).



Fonte FDA: Il 92% delle sostanze che superano la sperimentazione sugli animali non superano la sperimentazione umana: [Innovation or Stagnation: Challenge and Opportunity on the Critical Path to New Medical Products. U.S. Department of Health and Human Services. Food and Drug Administration. March 2004 ]"(...)http://www.fda.gov/ScienceResearch/SpecialTopics/CriticalPathInitiative/CriticalPathOpportunitiesReports/ucm077262.htm



Il 51% dei farmaci commercializzati negli USA presenta gravi reazioni avverse (ADR - Adverse Drug Reaction) che non si erano verificate nei test sugli animali (fonte Associazione dei Medici Statunitensi - Moore, TJ, Psaty BM, Furberg, CD. Time to Act on Drug Safety. JAMA, 279: 1571-1573, 1998). http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=187529



100.000 cittadini statunitensi muoiono ogni anno per avere assunto farmaci che si suppone fossero innocui negli animali (idem - Lazarou J, Pomeranz BH, Corey PN. Incidence of adverse drug reactions in hospidalized patients. A meta-analysis of prospective studies. JAMA, 279: 1200-1205, 1998) - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9555760

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Directly from the FDA that the U.S. organization of control over the marketing of drugs:(Food and Drug Administration)
states that 9 out of 10 drugs fail in clinical phases due to lack of predictability of preclinical studies, animal models and then
(http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/2006/ucm108576.htm).


Source FDA: 92% of the substances in excess of animal testing do not exceed human trials: [Innovation or Stagnation: Challenge and Opportunity on the Critical Path to New Medical Products. U.S. Department of Health and Human Services. Food and Drug Administration. March 2004 ]"(...) http://www.fda.gov/ScienceResearch/SpecialTopics/CriticalPathInitiative/CriticalPathOpportunitiesReports/ucm077262.htm

51% of marketed drugs in the usa has serious adverse (ADR - Adverse Drug Reaction), reactions that had occurred in animal tests - Moore, TJ, Psaty BM, Furberg, CD. Time to Act on Drug Safety. JAMA, 279: 1571-1573, 1998). http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=187529

100,000 U.S. citizens die every year to have taken drugs that were supposedly harmless in animals (idem - Lazarou J, Pomeranz BH, Corey PN. Incidence of adverse drug reactions in hospidalized patients. A meta-analysis of prospective studies. JAMA, 279: 1200-1205, 1998) - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9555760


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Fonte del post:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201279661706315&set=t.1615399369&type=3&src=https%3A%2F%2Ffbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net%2Fhphotos-ak-ash3%2F993370_10201279661706315_611113129_n.jpg&size=449%2C735

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Informzioni Scientifiche:
Fondazione Hans Ruesch, per una medicina senza vivisezione

http://www.hansruesch.net/

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